"L'uomo è come un pescatore saggio che gettò la rete in mare e la ritirò piena di piccoli pesci. Tra quelli il pescatore saggio scoprì un ottimo pesce grosso. Rigettò tutti gli altri pesci in mare, e poté scegliere il pesce grosso con facilità. Chiunque qui abbia due buone orecchie ascolti!"
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Come forse vi sarete già accorti nelle vostre personali ricerche spirituali, le cose semplici sono spesso, per la moderna mente razionale, le più complicate.
E a mio parere c’è un solo modo di scoprirle, di intenderle meglio: non aver paura di diventare anche noi più semplici, più intuitivi, più liberi dalle nostre complicatissime abitudini di pensiero. Non aver paura di allontanarsi da quel che a molti, oggi, sembra vero, necessario, logico, o magari intangibile; non aver paura, soprattutto, della nostra capacità di sentire, scoprire, esperire semplicemente l’invisibile attraverso i simboli che lo narrano.

Igor Sibaldi

ISTRUZIONI PER GLI ANGELI


Cari amici,

Alcuni argomenti che tratteremo rientrano nella cosiddetta Qabbalah, cioè in quella «tradizione orale» le cui origini si perdono sui confini tra l’antico Egitto e l’antica Palestina: sapienza finissima, audace, che riunisce in sé elementi di molte culture e alimenta un’immensa bibliografia. Cominceremo raccontando qualcosa sul cosiddetto «alfabeto sacro», cioè l’alfabeto ebraico letto in chiave geroglifica: ottimo metodo di meditazione, catalogo di simboli e di temi mistici, strumento indispensabile – come vedrete, – per orientarsi negli antichi segreti (e nella sapienza in genere).

Proseguiremo poi con vicende sacre, storie di creazione e storie della fine, e poi chissà. Certo, chiunque se ne intenda un po’, arriccerebbe il naso all’idea di parlare di Qabbalah in un blog: «Chissà come sarà superficiale! Due paginette a puntata...» Ma quelli che se ne intendono un po’ di più sanno anche che una sorprendente caratteristica della Qabbalah consiste nell’impossibilità di insegnarla. Non si può esserne, cioè, né maestri né allievi. La si può solo conoscere; più precisamente ancora: puoi solo accorgerti di conoscerla. Chi ne parla, in ogni epoca, lo fa nella speranza che in quanti lo ascoltano si desti quella conoscenza, come se ci fosse sempre stata, latente, in attesa – come le belle addormentate delle fiabe – e per far ciò, due paginette a puntata bastano e avanzano.

Unica condizione perché avvenga questo strano fenomeno è, ripeto, che non siate timidi. Fidatevi di voi. Forse qualche secolo o millennio fa sapevate benissimo le cose di cui parleremo, e ora ve ne state soltanto ricordando.

dal sito NonSoloAnima

Il mosaico di Otranto

Uno dei monumenti più misteriosi del patrimonio storico-artistico italiano: il mosaico pavimentale della cattedrale di Otranto, realizzato tra 1163 ed il 1165 da Pantaleone, monaco dell'Abbazia di S. Nicola di Casole in Otranto.
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