"L'uomo è come un pescatore saggio che gettò la rete in mare e la ritirò piena di piccoli pesci. Tra quelli il pescatore saggio scoprì un ottimo pesce grosso. Rigettò tutti gli altri pesci in mare, e poté scegliere il pesce grosso con facilità. Chiunque qui abbia due buone orecchie ascolti!"
* * *

Alieni bugiardi

"Consapevole del vespaio che susciterà questa nuova serie di articoli, mi pregio comunque di sottoporli alla vostra intelligenza. E' grazie ad una serie di conferenze di un caro fratello che esponendo con dettagliata coerenza queste ottime delucidazioni sull'interconnessione tra alieni, induzioni, apparizioni ed eventi cattolici mariani, che ho il piacere di presentarvi questo studio... sperando che possa aiutarvi a fare vera luce sui molti eventi inspiegabili a cui tutti bene o male guardano con curiosità. Sapendo che questo è solo un'altro tassello che viene aggiunto agli altri già pubblicati, lascio a voi il lavoro di composizione del quadro. Potrete essere d'accordo o no.. ma vedete le 'opinioni' personali contano poco contro i fatti che andranno ad accadere modificando la percezione della realtà, la mente e le coscienze di miliardi di persone in tutto il mondo.
D'altronde molto si è scritto e seri studiosi del fenomeno [anche in Italia] sono molto scettici e dubbiosi circa la veridicità dei racconti da parte di contattati da entità aliene. Comunque sia, ognuno dice la sua ed io esporrò non solo quello che pensa il relatore o io... ma molti altri sinceri ricercatori nel mondo che non vengono mai intervistati da nessuno ad un telegiornale. Starà a voi, alla vostra intelligenza e intuizione percepire se questa è verità considerando che 'qualcuno' ne sappia più di noi nel complesso. Grazie e buona lettura”.

Ormai da vari anni in tutto il mondo il fenomeno ufologico alieno è in costante crescita e vari paesi come Russia e Francia solo per citarne due hanno deciso di rendere pubblici i loro archivi. Nel frattempo su Youtube impazzano filmati a non finire come anche le notizie ufficiali di avvistamenti e di 'contattati' che riferiscono le loro esperienze spesso scioccanti con esseri extraterrestri.
Il prof. Roberto Pinotti ci avverte che: Le precise costanti modalità di manifestazione del fenomeno sembrano ormai indicare che ci si trova di fronte a manifestazioni controllate da intelligenze coscienti. Troppe volte, infatti, gli UFO hanno inseguito vari mezzi aerei e di superficie.. disimpegnandosi poi in caso di tentata intercettazione. Di varie forme.. capaci di spostarsi a quote ed accelerazioni apparentemente proibitive e quasi in barba alle leggi stesse dell’aerodinamica, interferendo sugli apparati elettrici questi corpi sono stati avvistati da tecnici qualificati e da scienziati, rilevati da radar, fotografati e filmati (1).
Pinotti non è un cultista, cioè uno che ha fatto del problema UFO una fede e una religione, è uno scienziato impegnato anche a smascherare le molte frodi ufologiche. Dello stesso stampo, anche se con competenze diverse è il prof. Felix Zhigel, astronomo sovietico; egli afferma che: “…questi oggetti volanti sono stati osservati dagli scienziati dell’Osservatorio Centrale di Mosca, e in considerazione anche dei ripetuti avvistamenti da parte americana, indiana e giapponese negli ultimi anni, non rimane alcun dubbio circa la loro esistenza..”.(2)
Non credo che degli emeriti scienziati rischino la loro credibilità, appoggiando e avvalorando un fenomeno, come quello ufologico, senza cognizione di causa.

IL RITORNO DELL'EXTRATERRESTRE

Abbiamo parlato di ‘cultismo ufologico’, tendenza dalla quale sono immuni la maggior parte degli scienziati e dei ricercatori ufologici. Ma esiste anche un altro aspetto del problema UFO, ed è quello evidenziato dall’attività dei cosiddetti ‘contattisti’; coloro cioè che si sarebbero messi in contatto con gli ‘occupanti’ dei dischi volanti. Uno dei più conosciuti in Italia è stato Eugenio Siragusa, il quale ha fondato un vero e proprio centro le cui propaggini sono oggi rivitalizzante da un suo discepolo: lo stigmatizzato Giorgio Bongiovanni.
Nel lontano 1972, una persona che conosco, a seguito di una trasmissione televisiva a cui erano invitati proprio gli aderenti del centro di Siragusa, volle scrivere per avere precise informazioni sulla realtà degli extraterrestri. Chiese, tra le altre cose, quale fosse la missione di questi ‘esseri’, da chi vengono mandati, e perché si rivelano soltanto a poche persone. La risposta giunse immediata. Il segretario del centro, Giulio Damiano, rispose quanto segue:

Gentile sig…., riscontro la sua gradita lettera… per esprimerle la mia riconoscenza di quanto lei ha affermato; riconoscenza dovuta soprattutto al Padre Celeste, il Quale, attraverso i Suoi imperscrutabili disegni, ha architettato tutto quello che è successo… Rispondo alle sue domande in maniera succinta:
1 - La missione dei nostri Fratelli Superiori nei riguardi dei terrestri è di Pace e di Amore, Amore Universale, Cristico…
2 - Gli extraterrestri, essendo gli angeli di Biblica memoria, vengono mandati espressamente da Dio…
3 - Il messaggio cristico si rivela, ora, soltanto a coloro che nelle precedenti esperienze (vite trascorse), hanno avuto un bagaglio positivo ed ora devono espletare una missione che non è da rivelare agli altri.
4 - Cristo è un genio Solare, è cosciente di Dio …”


Forse è per il tenore 'pseudo-religioso' di tali affermazioni che tra gli ufologi scientifici e i contattisti non corre buon sangue. Non sono idilliaci neppure i rapporti tra la maggior parte degli ufologi e il contattista francese “Rael”, al secolo Claude Vorilhon. Questi afferma di aver incontrato gli extraterrestri nel dicembre del 1974, mentre passeggiava solitario all’interno del cratere di un vulcano spento, nel sud della Francia. Nei due libri scritti a seguito degli incontri con gli alieni, Claude racconta di essere stato condotto sul luogo dell’incontro telepaticamente e, con lo stesso metodo, di essere stato spinto ad acquistare una Bibbia. Tutto a sua insaputa. Il contattista francese rivelò inoltre di essere stato chiamato dagli alieni per portare a termine una grande missione : ''fondare una religione atea con a capo lui quale novello messia''. Claude accetta; cambia il suo nome in Rael, e fonda il movimento raeliano.

EXTRATERRESTRI IN CERCA DI DIO

Questi, Rael ed Eugenio Siragusa, sono i poli opposti di un ‘contattismo’ che getta l’ufologia nelle torbide acque del discredito. Salvando la loro buona fede, o comunque il diritto ad esprimere le loro idee, non si può certo dire che abbiano contribuito a chiarire il dibattito in corso sugli UFO. Siragusa ci informa che gli alieni sono gli angeli mandati dal Dio della Bibbia; Rael, pur utilizzando la Bibbia su consiglio degli alieni, dissolve ogni traccia di Dio. Delle idee di Siragusa parleremo più avanti, ci soffermeremo ora sulla testimonianza di Rael. Testimonianza che rivela parecchi spunti, a dir poco sconcertanti: come pensare, infatti, ad una filosofia atea la cui base dottrinale è contenuta nella Bibbia? Idee certamente ‘stratosferiche’.
Gli omini verdi apparsi a Rael si definiscono gli ‘elohim’, e affermano che la loro storia e il loro messaggio sono rintracciabili nelle pagine delle Sacre Scritture cristiane. La loro opera di convinzione nei confronti di Rael, è consistita nel fargli accettare l’idea, di essere stati LORO gli autori della Bibbia, perché fosse tramandato nei secoli il “verbo intergalattico”. Però, aggiungono gli elohim, esiste un problema che, con l’aiuto proprio di Rael, essi sperano di risolvere: dato che i profeti dell’Antico Testamento, gli apostoli, lo stesso Gesù, tutti i contattati e contattisti, non sono riusciti a comprendere e a riferire correttamente il pensiero degli elohim, è giunto il tempo affinché qualcuno riprenda in mano l’opera e sia più affidabile. Rael accetta e diventa immantinente il ‘nuovo profeta’ degli elohim. Senza aver mai letto neppure una sola riga della Bibbia, il nostro ‘falso profeta’ è pronto ad ingolfarsi delle mastodontiche bugie degli omini del disco.

“Cominciamo dal primo versetto”. Esordirono gli elohim al primo appuntamento con Rael. E Rael, diligentemente, Bibbia alla mano, segue le istruzioni per l’uso. “Cosa leggi?”, insistono gli elohim. “Nel principio Iddio creò il cielo e la terra” “Ecco – ribattono gli alieni – la parola Iddio, nel testo ebraico è ELOHIM, cioè ‘dèi’. Vedi, Rael: gli elohim siamo noi. Quando nella Bibbia tu leggerai il nome ‘Dio’, non devi intendere che esiste un Dio personale; Dio siamo noi!”.
Ottima disquisizione per chi, della 'Biblia' [Libri], non sa nulla. Sonora panzana per chi dello studio della Bibbia ne fa il suo mestiere. Il Prof. Klaus Schedl, semplice terrestre ma, a differenza di Rael, vero e profondo conoscitore della Sacra Scrittura… per mestiere, a riguardo del primo versetto della Genesi, afferma: “Genesi 1:1 contiene una solenne allitterazione: “Bereshit bara Elohim”… il verbo ‘creare’ (bara) è usato soltanto per Dio, e non per qualsiasi altra creatura di Dio… Il sostantivo ebraico ‘Elohìm’ ha come radice il significato di 'essere forte' o 'essere potente', ha come significato il concetto di potenza, oppure può significare ‘Il Supremo’… 'Elohim' è il plurale di 'Elohah' (dio). A volte questo plurale si riferisce a diversi dèi come in Genesi 31:30, 32; 35:2, ma più spesso è usato come plurale di maestà, dignità o eccellenza. 'Elohìm' nelle Scritture è riferito a Dio stesso, altre volte ad angeli, a dèi idolatrici (sia singolare che plurale) e anche a uomini”.
Quando si riferisce a Dio, 'Elohìm' è usato come plurale Majestatis. A questo proposito il Prof. Aaron Ember dice: “La lingua del Vecchio Testamento ha rinunciato all'idea della pluralità di 'Elohìm' quando è riferito all'Iddio Creatore.. è dimostrato specialmente dal fatto che esso si costruisce quasi invariabilmente con un predicato verbale singolare e prende un attributo aggettivale singolare”.
'Elohìm' dev'essere piuttosto spiegato come un plurale intensivo, che denota grandezza e maestà, equivalente a 'Il Grande Dio'..”. - The America Journal of Semitic Languages and Literatures, vol. XXI, 1905, p. 208.
I testi dell’Antico Oriente hanno completamente dissipato il sospetto di un larvato politeismo insito nella radice del nome stesso; infatti, un analogo uso linguistico è stato rilevato anche nelle vicine lingue semitiche. Nelle lettere dell’Amarna, il Faraone egiziano viene chiamato col termine ‘ilani’ (dèi), ossia una persona singola in forma plurale. Nei testi di Boghaskoy, singole divinità ricevono ugualmente nomi plurali, e in fenicio il singolo dio Nerghal ha il nome nella forma plurale ‘Elim Nerghal’; stessa cosa per il dio ‘Mot’ a Ras-Sharma. Questo dimostra che dietro la forma plurale non si nasconde alcun politeismo e non indica molti dèi. E’ un uso linguistico comune alle lingue semitiche, che serve a mettere in evidenza la maestà divina, dunque un plurale astratto con significato singolare, che deve essere tradotto con ‘divinità’ (3).
Altri esperti di lingue semitiche affermano che se trattasi ipoteticamente di plurale è comunque da intendersi nella Bibbia come il parlare di un padre con il figlio o di un capo progetto con un direttore di progetto. In questo caso confermerebbe la scrittura di Giovanni 1:1 rafforzando l'idea che nell'atto creativo a sia stata praticamente coinvolta la prima Creatura, 'il figlio di Dio', e smonterebbe anche l'idea di una Trinità di dèi.

Non solo Rael non conosceva la Bibbia, ma neppure gli 'alieni-elohim' che pretendevano di spiegargliela. Ma stiamo al gioco. Facciamo finta di seguire pedissequamente le rivelazioni degli alieni.. non mancheranno sorprese. Facciamo finta che gli elohim siano i creatori dell’universo e dell’uomo. Facciamo finta che questi, dopo aver creato Adamo, abbiano voluto comunicare i loro insegnamenti a personaggi scelti: Abramo, Mosè, Elia ecc. Non faremo nessuno sforzo a credere che, come affermato dagli elohim, questi ‘uomini scelti’, abbiano combinato dei pasticci; non siano cioè riusciti a comprendere correttamente gli insegnamenti dei loro educatori extraterrestri e abbiano, quindi, tramandato sino a noi, per mezzo della Bibbia, non saggezza eterna, ma grossolani errori teologici.
Dopo aver fatto finta, ora facciamo sul serio, tracciando un primo bilancio. Se gli elohim sono Dio, allora non sanno fare bene il mestiere di Dio; dal momento che, non soltanto scelgono tutti uomini sbagliati, tutti, che travisano il loro messaggio, ma, considerando che i primi scritti biblici storicamente compaiono intorno al 1500 a.C., i provetti dèi ci hanno lasciato credere per 3500 anni a delle menzogne. Ci chiediamo: se nella Bibbia doveva essere contenuta la verità; se i suoi redattori hanno scritto cose non vere e fuorvianti; quale sorte spetterà a quanti ne hanno letto le pagine e seguito gli insegnamenti prima delle revisioni raeliane? Ancor più: gli elohim sapevano di aver combinato un grosso guaio, e hanno lasciato che questo fosse creduto verità per 3500 anni? Non sono tragicamente colpevoli di aver lasciato l’umanità nelle tenebre? E questi sarebbero il ‘dio di amore’?
Ma quale dio? E da quale dimensione?

BUGIE SPAZIALI

Noi vogliamo fare ancora un piccolo sforzo, e continuare a credere. Crediamo, per un momento, che ogniqualvolta sulla Bibbia si incontra la parole ‘Dio’, dobbiamo sostituirlo con ‘elohim’, ed identificarlo, naturalmente, con gli alieni. A Rael, gli elohim hanno riferito: “Non c’è nessun Dio, ed evidentemente nemmeno l’anima. Dopo la morte non c’è niente… se la scienza non fa niente perché ci sia qualcosa” (4). Quindi secondo le loro parole Dio non esiste, allora a chi dovremmo rivolgerci? Secondo gli elohim dovremmo rivolgerci ai medium: “I medium sono utili, cercateli” (5). Ma i medium, secondo quanto riferito nella Bibbia, non erano pericolosi? E la Bibbia, non è un libro fatto scrivere proprio dagli elohim? Seguendo le loro indicazioni, e sostituendo sul testo sacro la parola ‘Dio’ con la parola ‘elohim’, rileggiamo un brano del libro del Deuteronomio.

In questo contesto gli elohim avrebbero detto a Mosè: “Quando sarai entrato nel paese che gli ‘elohim’, ti danno, non imparerai a imitare le abominazioni delle nazioni che sono qui. Non si trovi in mezzo a te… chi consulti gli spiriti… perché chiunque fa queste cose è in abominio agli ‘elohim’” (6). Se abbiamo capito bene tutto il discorso, gli elohim avrebbero detto a Mosè di non consultare i medium, e a Rael esattamente l’opposto. Stiamo scherzando? Questa sarebbe la eccelsa verità che proviene dalle galassie? Chi, dotato di buon senso, potrebbe dare credito a simili raggiri? Ma non è finita. Supponendo che a Mosè gli alieni abbiano dato anche le tavole della legge, sul monte Sinai, scopriamo quanto segue: sulle tavole dei dieci comandamenti, è scritto “Non commettere adulterio”(7); cioè, se sei sposato con una donna, non la devi tradire andandotene con un’altra. Dopo 3500 anni, gli stessi alieni moralisti dicono a Rael : “…se hai voglia di avere una esperienza sessuale con uno o parecchi altri individui, qualunque sia il loro sesso… puoi agire seguendo le tue voglie”(8).

Come sarebbe a dire? Per 3500 anni, ci avete fatto credere che le orge fossero attività poco consone alla dignità degli esseri umani, e in clima di post-modernismo ci insegnate esattamente il contrario? Non è da Dio, signori! Non da quel Dio da cui deve provenire la Verità eterna e assoluta. Ma siccome noi, a differenza di Rael, la Bibbia l’abbiamo letta tutta, restiamo inorriditi nell’apprendere che il vizietto della bugia fa parte dell’equipaggiamento spaziale degli elohim. Ci sembra, insomma, di ricordare altri 'esseri', ugualmente predisposti a tale infimo vizio. Scopriamo che, a più riprese, nel testo biblico si leggono condanne esplicite alla pratica della sodomia e dell’omosessualità (9); anzi, l’episodio della distruzione di Sodoma e Gomorra, città in cui si praticava l’omosessualità senza limiti, demolisce ancora una volta le pretese degli elohim quali legislatori divini. Se sono stati gli elohim a distruggere le città di Sodoma e Gomorra, perché in esse imperava il vizio contro natura, secondo quale logica gli stessi elohim permettono a Rael di praticare non solo l’adulterio, ma anche l’omosessualità? Infatti non c’è logica: o Rael è un impostore, avendo inventato tutto per guadagnarci sopra, oppure se Rael è sincero, dobbiamo concludere che a mentire sono proprio gli elohim. “Non uccidere”, avrebbero fatto scrivere a Mosè, su quelle tavole. Fanno invece credere a Rael che: “Ogni essere è padrone della sua vita e della sua morte, può suicidarsi, e sopprimere chi soffre”(10).
Basta cosi! E’ ormai troppo, anche per i più pazienti. Smascheriamo gli elohim! La Bibbia, quella vera, condanna l’adulterio, la promiscuità, il suicidio, l’assassinio. Pare, invece, che gli extraterrestri lo ignorino. La Bibbia cristiana insegna che Dio, quello vero, odia il peccato, ma ama il peccatore, al punto da far morire per esso Suo Figlio. La bibbia degli alieni sembra insegnare che l’uomo debba essere guidato dagli istinti e dalle passioni alla stregua di uno zimbello. Ognuno ha diritto a scegliersi la bibbia che vuole, ma questi extraterrestri raeliani nulla hanno in comune con gli angeli della Bibbia, e soprattutto mentono.

I MILLE NODI DELLA MATASSA

Leggendo le migliaia di comunicazioni ufologiche, ricevute dalle centinaia di contattisti, il meno che ci possa capitare è di rimanere perplessi. Così come per le comunicazioni spiritiche, anche dalle astronavi giungono messaggi per i più assortiti gusti: inneggianti a Dio, al Cristo cosmico, ad una concezione atea dell’esistenza, ad una filosofia paganeggiante, ad una affermazione dello spirito razional-tecnologico, e così via. Nulla importa ai consumatori interstellari se tali messaggi, tutti proclamati da personaggi sapienti, siano il più delle volte in contrasto tra loro, spesso annullandosi a vicenda. Ma non provengono tutti dallo stesso cielo? Non hanno tutti conoscenza dello stesso Dio e dell’unica Verità? Gli ‘angeli’ di Rael li abbiamo ascoltati. Gli stessi si esprimono in maniera molto diversa al Sartorio: “Gesù, il figlio di Dio… è nostro capo, e vive fra noi; tutti gli abitanti dei pianeti lo conoscono e lo servono” (11). A quanto pare, gli ‘angeli’ di Rael non sapevano nulla di un’adorazione riservata a Gesù Cristo. Ci sono dunque extraterrestri credenti e non credenti? Anche tra gli extraterrestri ‘credenti’ c’è però chi difetta in teologia. Continuando a leggere le comunicazioni ricevute dal Sartorio si ritrovano echi di confusioni spiritistiche: “Molte possono essere le reincarnazioni – proclama l’extraterrestre credente – oppure poche, se si tratta di uno spirito evolutissimo… Questo è accaduto molte volte, e accadrà ancora. La reincarnazione è parte integrante del Sapere Divino Cosmico. Non c’è una sola vita. Sarebbe assurdo pensarlo” (12). Probabilmente il Sartorio, su indicazione degli extraterrestri, avrà fatto della fede reincarnazionista una filosofia di vita; è certo, però, che la dottrina non è parte integrante della Rivelazione del vero Gesù il Cristo.

Stesso problema si riscontra negli scritti di un altro contattista, dichiaratamente cattolico-romano, il Di Bitonto. A lui sarebbero apparsi addirittura extraterrestri devoti a Maria. Raffaele, il suo alieno-guida, prima di lasciarlo per tornarsene nei cieli altissimi, gli fa un regalo inaspettato; conducendolo, per l’ultima volta, all’interno del disco volante gli fa apparire la ‘madonna’ sotto gli occhi: “Ella (Maria)… - rivela l’alieno – noi la consideriamo la Grande Sorella, ma ancor più una madre, la Madre Universale… Ella è apparsa sulla terra un numero maggiore di volte di quanto chiunque possa supporre. Alcune volte è apparsa clamorosamente, come a Fatima…”(13). Eccoci diventati testimoni indiretti di una novella Lourdes; in una grotta cosmica, sotto i fari delle astronavi. Perché no? “E’ nella possibilità degli Extra-Planetari - afferma Eugenio Siragusa -, proiettare in un determinato spazio, immagini mobili e parlanti”, volendo intendere che le apparizioni mariane possono essere provocate, volute, realizzate dagli extraterrestri. A quale scopo, ci chiediamo? E’ la ‘madonna’ che sponsorizza gli UFO, o sono gli UFO a propagandare la ‘madonna’?

UN PIANO OCCULTO?

Ci stupiva l’antagonismo tra extraterrestri ‘credenti’ e ‘atei’; ma non ci saremmo mai potuto immaginare che molti di loro fossero anche devoti alla madonna. A Crosia, un paesino calabrese della provincia di Cosenza, la sera del 2 giugno 1987, poco prima delle 22.00, si assiste ad un fenomeno eclatante. Il veggente locale, Vincenzo, cade in trance all’interno della chiesa parrocchiale e riceve un messaggio da parte della ‘madonna’. Riavutosi, lo comunica a gran voce ai fedeli presenti: “Uscite dalla chiesa – dice – perché la Madonna mostrerà a tutti voi un segno, affinché possiate credere”. Ciò che accadde vale la pena di raccontarlo con le parole di un testimone ‘indiretto’, il prof. Roberto Pinotti: “I fedeli, usciti dalla chiesa, si trovarono di fronte ad un inconsueto fenomeno luminoso indicato dai veggenti stessi come ‘La Stella della Madonna’ che, per usare un’espressione locale, ‘zompa pizz a pizzo’ per sei minuti e trenta secondi nei cieli di Crosia senza emettere nessun rumore, presentandosi sempre con la stessa angolazione visuale, ma andando avanti e indietro, a destra e a sinistra, con accelerazioni mostruosamente inverosimili. La gente grida, piange, canta e prega, mentre la forma luminosa continua, come la bacchetta di un prestigiatore, a comparire e a scomparire…” (14).

L’oggetto volante, il ‘segno’ della madonna, ripreso da un cineamatore, si rivelò essere un disco volante, piatto, con un foro centrale e il bordo becchettato in due punti simmetrici. I ricercatori del CUN [Centro Ufologico Nazionale] verificarono che l’oggetto era praticamente identico agli UFO visti cinquant’anni prima in USA da Kenneth Arnold. Non solo; l’oggetto misterioso fece la sua ricomparsa in Belgio, all’epoca della grande ondata del 1990. Ancora il Pinotti e il dott. Corrado Malanga, chimico dell’Università di Pisa, chiamati ad interessarsi del caso, stilarono il seguente rapporto: “Intendiamo riferirci all’oggetto filmato con una videocamera nel cielo della città di Amay in un giorno di febbraio, e che la stessa RAI, nel corso del telegiornale della prima rete, ha mandato in onda in aprile. Quando abbiamo visto il brevissimo spezzone trasmesso al TG Uno, dapprima siamo rimasti increduli: nel cielo belga, infatti, si stagliava lo stesso oggetto filmato a Crosia…”(15). Quindi, l’evento ‘mariano’ di Crosia, potrebbe essere un evento ufologico. Pier Luigi Sani, ricercatore dello staff di Pinotti, afferma: “è in atto un vero e proprio programma di ‘catechizzazione’ destinato ad intensificarsi con il tempo. Le apparizioni ‘mariane’, negli ultimi anni, stanno diventando ‘epidemiche’: Medjugorje, Kibeho, Schio, Carpi, Cittadella di Padova, Oliveto Citra, Flaminiano, Belpasso, Crosia, sono soltanto alcuni dei moltissimi eventi ‘mariani’, verificatesi negli anni ’80. In tutti questi casi la manifestazione religiosa è sempre risultata accompagnata, come a Fatima, da fenomeni di tipo ufologico [soli rotanti, luci nel cielo, ecc.].

Ma che cosa significa questo connubio UFO-religione? E in ultima analisi, ‘chi’ sta strumentalizzando, con le apparizioni della ‘Madonna’, le nostre credenze religiose? E soprattutto, a quale scopo?”.

IL PIANO SVELATO

Le domande del Sani colgono in pieno l’essenza del problema. E’ strabiliante notare come le apparizioni degli UFO e quelle delle madonne, non coincidano soltanto per i segni che le accompagnano (fisici, luminosi, atmosferici, ecc.), ma anche nei periodi di apparizione: le cosiddette ‘ondate’. Afferma ancora il Pinotti: “In associazione ai fenomeni ‘mariani’, infatti, UFO sono stati avvistati e fotografati in loco nelle zone delle apparizioni” (16). Un evento che è stato tenuto nascosto per decenni potrebbe avvalorare questa tesi. Si tratta ancora di Fatima: ben pochi sanno che i ‘veggenti’ che dissero di vedere la madonna nel 1917 non erano [solo] tre, ma... 'quattro'. Carolina Carreira, questo il nome della quarta veggente, è stata volutamente ignorata, poiché il resoconto delle prime apparizioni, da lei fornito, non collimava con le verità ufficiali che via via andavano emergendo. Quando alcuni ricercatori contemporanei l’hanno intervistata, da lei hanno sentito un racconto i cui particolari ricalcano stranamente le manifestazioni di carattere ufologico. Gli intervistatori sono rimasti sbalorditi quando, dopo aver chiesto a Carolina il perché non avesse mai raccontato prima la sua esperienza, si sono sentiti rispondere che semplicemente nessuno l’aveva mai cercata (17). I ricercatori Joaquin Fernandes e Fina d’Armada, analizzando statisticamente i dati relativi alle varie ondate ufologiche dal ’47 sino ad oggi, hanno scoperto che sia per i picchi di massima, che per quelli di minima, esiste una impressionante sovrapposizione e sincronia con le manifestazioni di origine ‘mariana’. Dai grafici completi risulta che gli UFO e la madonna sono apparsi, contemporaneamente, nelle grandi ondate del 1947,1950,1954,1958,1968, sino ai nostri giorni. Non può essere un caso, né una coincidenza.

Qualcuno, per usare l’espressione del Sani, vuole forse ‘catechizzarci’..?? Vorrei qui esporre una mia personale esperienza. Era il 27 gennaio 1995, un venerdì. Partivo da Roma alla volta di Perugia, dove avrei dovuto tenere una conferenza sull’ufologia. In treno ebbi modo di leggere un articolo su un quotidiano nazionale, in cui si faceva riferimento ad un presunto avvistamento UFO, la sera precedente, nello spazio aereo dell’aeroporto di Fiumicino, vicino Roma. I testimoni - scriveva l’articolista - erano d’eccezione: addetti al controllo radar e tecnici specializzati del traffico aereo; quindi al di sopra di ogni sospetto. Notai, tra le righe, un riferimento al Centro Ufologico Nazionale, dal quale venivano diramati i dati delle apparizioni di dischi volanti nel corso dell’anno appena trascorso: il 1994, si diceva, era stato un anno di ripetute apparizioni UFO; una vera e propria ondata.

Pensai immediatamente alla ricerca di Fernandes ed’Armada e supposi che, se la stessa diceva il vero sul fenomeno, avrebbe dovuto rivelarsi attendibile anche in questo caso specifico: ossia, dal momento che il ’94 era stato un anno di apparizioni ufologiche, il ’95 avrebbe dovuto essere l’anno delle apparizioni ‘mariane’. Giunsi a Perugia. La sera, in conferenza, misi in apprensione il pubblico affermando: “Cari amici. Ho saputo che il 1994 è stato un anno di apparizioni ufologiche; aspettatevi un 1995 all’insegna delle apparizioni mariane”. E me ne andai. Passarono soltanto sei giorni, e il 2 febbraio 1995, piangeva la madonna di Civitavecchia. Il 13 marzo piangeva la madonna di Castrovillari; il 23, uscivano le lacrime anche alla statua della madonna delle Marmore. Il giorno successivo, il 24 marzo, piangevano le madonne di Taranta Peligna (Chieti) e di Tarquinia; il 25 quella di Viagrande; il 7 aprile entrava in scena Napoli, con la madonna dell’Arco; il 9 aprile toccava alla madonna di Cagliari, e l’11 addirittura ne piansero due in Toscana e una a Piacenza. Se questa non è un’ondata di apparizioni mariane!? Tornai a Perugia, in seguito. E qualcuno mi accollò doti di veggente. Nessuna profezia; soltanto un’accurata osservazione del fenomeno. Quindi, un fenomeno esiste.

Ma se esiste un fenomeno, chi lo determina? Chi lo ha preordinato? L’americano Jaques Vallée è convinto che il fenomeno sia un : “…riproporsi, in chiave moderna, di una corrente culturale già presente nella storia di altre epoche (elfi, gnomi, fate, folletti, regni favolosi, apparizioni angeliche e mariane, ecc.); e quindi, gli odierni UFO, in altri termini, costituirebbero la versione aggiornata di una realtà intelligente manifestatasi via via nel corso dell’evoluzione umana in funzione della mentalità e delle credenze del momento” (18). Mentre John Keel crede che: “il fenomeno si manifesta differentemente assumendo esso stesso, caso per caso, una particolare, fallace ‘maschera’ in funzione delle credenze, conoscenze e aspettative di chi lo osserva. A livello di massa, il discorso si complica: queste intelligenze parafisiche, utilizzando questa tecnica, non si mostrerebbero mai nella loro realtà, ma dietro ad un paravento ingannatore…”(19).

Lo stesso Pinotti ha cura di osservare: I fenomeni (mariani - ndr)… sarebbero solo l’aspetto più attuale e totalizzante, avendo l’effetto apparente di unificare i critici valori psico-socio-antropologici di tutto un pianeta nel suo forse più difficile momento storico… attorno ad un archetipo spirituale rassicurante e ‘materno’… E ‘Qualcuno’ ci sta così proponendo di fatto, adesso, una nuova Religione planetaria unificante imposta attraverso una apparente Teofania, atta peraltro a sviluppare nell’Uomo comportamenti palesemente acritici; e, pertanto, anche di sostanziale sottomissione alla Sua volontà (20). I rintocchi di queste “campane”, non invitano certo ad un convito festoso. I ricercatori parlano di “mascheramento”, di “Qualcuno” che si nasconde, con l’intento orwelliano di instaurare una “religione planetaria”, allo scopo di “sottomettere” gli esseri umani. Continua il Pinotti: Solo il futuro potrà dirci quali siano le ultime reali intenzioni dell’ignoto Regista di questa complessa operazione… il Cristianesimo si è manifestato solo quando il mondo antico era di fatto unificato da Roma, curiosamente, il ‘Neo-Cristianesimo’ mariano di manifesta ed ‘esplode’ oggi proprio mentre il mondo attuale… si avvia a riunificare l’Occidente con l’Oriente. E dopo? Cosa farà il Regista? (21).

CHI TIRA I FILI?

Il Regista, come lo chiama Pinotti; l’intelligenza unica che sta dietro a tutti i fenomeni e le filosofie esaminati un questo libro, ha dimostrato di: voler creare estrema confusione affermando tutto e il contrario di tutto, allo scopo di distruggere ciò che è vero; di voler soppiantare, e spesso cancellare la figura e l’opera di Gesù Cristo; di voler relativizzare l’importanza della Rivelazione biblica. Per ottenere il suo scopo, il ‘Regista’ occulto, ha costantemente usato il mascheramento e la menzogna. Basti pensare proprio al fenomeno UFO-madonne. Giorgio Bongiovanni, figlio spirituale di Eugenio Siragusa, afferma di aver ricevuto le stigmate che esibisce vistosamente, dalla madonna di Fatima; la stessa entità gli avrebbe pure comandato di divulgare il messaggio di un prossimo arrivo sulla terra dei ‘fratelli extraterrestri’ a bordo delle loro astronavi. Mentre un’altra veggente, Veronica Lueken di Bayside (USA), anch’essa cattolica, anch’essa istruita dalla madonna, afferma di aver ricevuto dall’entità messaggi di un tenore esattamente contrario a quelli di Bongiovanni. Eccone alcuni: “Molti dischi volanti sono ora sopra di noi. Essi sono i mezzi di trasporto dell’inferno. Vengono da Satana. Questi oggetti chiamati UFO non provengono da un altro pianeta ma è Satana ad inviarli per far credere all’esistenza di altri esseri viventi sugli altri pianeti…” (Descrizione dopo l’estasi del 29 dicembre 1973); “…Voi chiamate UFO uno di questi prodigi. Essi sono manifestazioni soprannaturali dell’inferno. Sono creati nella mente di certuni dai demoni che sono capaci, a causa del grande potere sulla Terra, di controllare ora gli elementi, la natura” (comunicazione della ‘madonna’ del 1 febbraio 1978). “E ve lo ripeto, figli Miei: i vostri UFO non sono sconosciuti al vostro Dio, perché provengono da Satana. Essi sono uno dei falsi miracoli degli ultimi giorni…” (Comunicazione del 27 maggio 1978)

Ci fermiamo qui riflettendo su alcuni punti fermi: entrambi i veggenti, cattolici, affermano di essere guidati dalla madonna, ma esprimono idee esattamente opposte; ciò significa che o una delle due madonne è falsa e mente, o mentono entrambe; certamente è impossibile che siano entrambe veritiere. Scherzi del grande ‘Regista’? Interessante è ciò che afferma il ricercatore Salvador Freixedo; in uno studio in cui si è occupato delle apparizioni in seno alle diverse culture scrive: “La mia opinione a questo proposito è che i folletti siano più materiali delle fate. In molti casi le fate non sono che il travestimento di altre entità superiori, così camuffate per ottenere che l’essere umano contattato compia volontariamente i loro ordini. Come ho già scritto in altre occasioni, considero le apparizioni mariane e quelle delle fate due aspetti dello stesso fenomeno. Probabilmente, la Madonna non è la Madonna e le fate non sono le fate, ma entità che, dietro le apparenze assunte, popolano una realtà superiore e, per noi, misteriosa” (22); quindi, giungendo ad analizzare il fenomeno UFO-marianesimo, aggiunge: “Il lettore che non conosca il fenomeno UFO potrà giudicare inverosimile il nostro tentativo di stabilire una certa relazione tra quest’ultimo e le apparizioni mariane, quando a prima vista essi non presentino alcun tipo di legame. In realtà non è così, e, dopo molti anni di studi su entrambi i fenomeni, siamo giunti alla conclusione che essi siano non solo in relazione l’uno con l’altro, ma addirittura che facciano parte di uno stesso fenomeno, che si manifesta sotto due aspetti differenti” (23).

Anche questo autore, come prima il Pinotti e il Sani, parla di azione occulta di entità camuffate, allo scopo di ingannare i viventi. Sarebbero quindi le stesse entità che, smessi gli abiti mariani per convincere i cattolici, vestirebbero gli scafandri marziani per convincere chi alla madonna non crede. Non è infatti un caso che nelle varie ondate finora registrate, le ‘madonne’ siano apparse esclusivamente nei paesi cattolici e latini, mentre gli UFO, contemporaneamente, apparivano nell’ex Unione Sovietica e nei paesi del Nord Europa. Come dire: se ai protestanti e agli atei non va giù la madonna, il ‘Regista’ può sempre giocare la carta dell’extraterrestre. Ma chi sarebbero queste entità? Magdalena del Amo, li chiama “abitanti occulti del pianeta” e afferma che questi: “..sono sempre stati sulla Terra e hanno sempre interferito in vario modo nella vita degli uomini: nella mitologia apparendo sotto forma di dèi, fauni e satiri; negli ambienti religiosi, con le apparizioni della Vergine… nel folclore popolare come fate e folletti; nello spiritismo come spiriti disincarnati; nell’esoterismo e in alcune religioni orientali come maestri asceti, dakini o pitri; e ai nostri giorni, adottando la maschera più consona alla nostra era spaziale: quella degli extraterrestri…”(24).

Infine, citando Porfirio, l’autrice individua tali entità: sono i demòni; gli esseri multidimensionali cattivi e malvagi: “I demòni sono invisibili, ma sanno rivestirsi di svariatissime forme e figure… per loro è un gioco da ragazzi eccitare in noi insane passioni, infondere nelle genti dottrine perturbatrici e suscitare guerre, sedizioni e rivolte nelle quali siamo soliti incolpare gli dèi… Trascorrono il loro tempo ingannando i mortali e burlandosi di loro con ogni sorta di prodigi illusori, perché… ambiscono ad essere considerati dei condottieri del vero Dio”(25).

Proprio quello che sono soliti fare gli spiriti bugiardi dello Spiritismo: avere un pubblico che li ascolti. Per fare del bene? E’ questa la critica più fondata che viene rivolta a quanti sostengono la 'matrice malvagia' delle apparizioni spiritiche, mariane, ufologiche. In fondo, ci viene detto, queste entità non fanno del male; anzi, si preoccupano del nostro bene: le loro comunicazioni sono intrise di frasi inneggianti all’amore, alla cooperazione, alla pace, alla speranza e a tutti i nobili sentimenti che elevano l’uomo. Non fanno anche miracoli, queste entità? Miracoli che guariscono veramente! Non basta.

Il Talamonti risponderebbe che “La tentazione è la simulazione del bene; è l’inganno per cui il male assume la maschera del bene, è la confusione tra il bene e il male” (26). E dietro la ‘tentazione’ non può esservi che un essere malvagio. Gli stessi dello Spiritismo: “I punti di contatto con la casistica dello Spiritismo - continua Talamonti – sono svariati e significativi. I contattasti, lo sappiano o no, sono chi più e chi meno dei medium che… ricevono messaggi dalle entità; - che sono quelle di sempre, ma con panni più adatti alle attese di oggi - …Come nel caso dello Spiritismo, la casistica ufologia presenta fenomeni sia pur rari di apparizioni, materializzazioni, trasporti telecinetici, indottrinamenti e alterazioni di personalità. Si sfoglino gli annali dello spiritismo, e si individueranno subito le concordanze”(27). Le concordanze si estendono anche alle manifestazioni di stampo mariano: così come lo Spiritismo è una tragica menzogna, a causa del fatto che i defunti dormono nella tomba, così le apparizioni mariane sono fuorvianti, dal momento che la stessa Maria, insieme a tutti i credenti, dorme nella tomba in attesa della resurrezione.

Come sono impossibilitati i morti ad apparire, così è ugualmente impossibile apparire per la madre terrena di Gesù, semplice essere umano qui sulla terra.

IL RITORNO DEL MESSIA

L’azione e la personalità di queste entità malvagie erano già state profetizzate proprio dalla Bibbia: si capisce perché le stesse abbiano tentato di screditarla. Gli scritti sacri ci informano che lucifero e i suoi demòni-alieni hanno come scopo la distruzione delle creature di Dio.
I ricercatori che abbiamo fin qui citato, sono quasi tutti collocabili filosoficamente in un’area laica, e spesso ateistica. Purtuttavia hanno tutti intuito l’esistenza di un ‘piano occulto’, e di una ‘intelligenza’ misteriosi che si propongono di distogliere gli sguardi degli uomini da una fonte certa di salvezza.
Ogni uomo, che sia religioso o no, cerca spesso con ansia di darsi risposte circa il significato della sua esistenza terrena, la morte, la possibilità di un'altra vita, l’esistenza o no di un Dio Creatore. Questa umanità alla ricerca, risulta insopportabile per lucifero e per i suoi demòni-alieni.
E’ il caso di notare che la dottrina cristiana, rivela che in un giorno lontano nel remoto passato, in Eden, lucifero partì alla carica per sedurre le prime creature; utilizzò proprio il trucco, ormai scoperto, dell’immagine “parlante e in movimento”. I secoli successivi ci hanno mostrato dello stesso ‘Regista Occulto’ innumerevoli e svariate altre immagini parlanti. Nell’oscurità lucifero, il dio e padre di questo mondo, utilizzando un “paravento ingannatore”, si è “mascherato” prendendo a turno le sembianze di un nostro caro defunto, per convincerci della possibilità di entrare in contatto con gli spiriti e così offrirsi ‘in vece’; si è poi travestito da occultista, per i palati più raffinati, tentando di solleticarli nel grande desiderio di conoscenza insito nella natura umana e ‘rivelando’ vuote e farraginose conoscenze esoteriche, occultistiche, cabalistiche, gnostiche, ermetiche; rimpinzando la mente di pseudoscoperte sui numeri, sui metalli, sulle pietre, sui fiori, sulle piramidi, sulle stelle, sulle acque: su tutto, tranne che sul nostro Padre e Dio vivente e vero. Da Lui ci ha distolti; riempiendoci di nebbia e fumo.

Per i meno esigenti, questo nemico del Padre e degli uomini, si è travestito da paragnosta, da mago, da medium, da cartomante; ha indossato gli abiti della santità nevrotica e allucinata; quelli del taumaturgo, avendo capito che miracoli e guarigioni sono più convincenti di sole parole.
Si è travestito da “angelo di luce”, per distribuire a mo’ di gettoniera grazie e miracoli; pur di rapire lo sguardo dell’uomo sia fisico che spirituale: rapire ipnotizzando, suggestionando, magnetizzando per indirizzare sempre altrove, nei cieli, davanti ad una grotta o sotto un albero frondoso, nel buio della trance, tra le nuvole… purché sia sempre 'altrove'. Affinché l’uomo continui a camminare, di secolo in secolo, sino alla fine del sistema mondiale, non verso la meta, ma incontro all’illusione; non come padrone e protagonista della sua vita, ma come in trance, appeso ai fili di un “burattinaio invisibile”.

La Bibbia rivela che un giorno Dio tornerà sulla terra (28), per ricondurre finalmente l’uomo al suo luogo d’origine. Il luogo ove non si udranno più pianti, né urla di guerra; ove non sarà più possibile vedere scorrere sangue, né piangere morti ammazzati. Un luogo ove poter vivere in amore, pace, libertà, solidarietà non più come sogni dolorosi e passeggeri; ma come momenti eterni, indistruttibili.
Tutta la Bibbia indirizza lo sguardo dell’uomo verso questo grandioso evento; avere lo sguardo rivolto ‘altrove’ può costarci caro. La Bibbia inchioda questo “Regista Occulto”, smascherandolo. Ecco perché esso escogita mille e più trucchi per tenerci lontani da quelle informazioni salvifiche. Angelo di luce, dunque. Ma nella troppa luce si può nascondere l’inferno. L’apostolo Paolo ci ricorda che Satana: “…ha accecato le menti degli increduli affinché la luce della buona notizia della Gloria del Cristo che è l’immagine di Dio, non risplenda loro.. “ (29). La luce dell’angelo ribelle abbaglia; quella di Cristo e del vangelo invece rischiarano. Una luce, quella del Cristo, che non ha bisogno di palcoscenico per poter risplendere, a differenza di lucifero che non può farsi notare senza colpi eclatanti e segni bizzarri.

Qualcuno ha definito il demonio “la scimmia di Dio”. L’apostolo Pietro lo ha dipinto quale “leone ruggente”. Satana ruggisce perché sa che ha poco tempo; sa che il ritorno di Cristo metterà fine al suo dominio e alla sua crudeltà. L’ultimo colpo che gli rimane da assestare è imitare lo stesso ritorno di Cristo. Ma ci ha già pensato: Gesù lo aveva profetizzato, e ai discepoli che gli chiedevano di rivelare la data del suo ritorno aveva detto: “Guardate che nessuno vi seduca. Poiché molti verranno sotto il mio nome, dicendo: Io sono il Cristo, e ne sedurranno molti… Allora, se alcuno vi dice: ‘Il Cristo eccolo qui, eccolo là, non lo credete…perché, come il lampo esce da levante e si vede fino a ponente, così sarà la venuta del Figliuol dell’uomo” (30). E Paolo aveva avuto cura di aggiungere: “Perché il Signore stesso, con potente grido, con voce d’arcangelo e con la tromba di Dio, scenderà dal cielo, e i morti in Cristo risusciteranno i primi; poi noi viventi, che saremo rimasti, verremo insiem con loro rapiti sulle nuvole, a incontrare il Signore nell’aria…” (31).

Sembra soltanto un gioco di parole: “incontrare il Signore nell’aria”; eppure queste parole sono profezia, e sono anche una salvaguardia. Ci salveranno dalle migliaia di presunti messia che tormentano il nostro tempo. Messia coreani, messia extraterrestri, messia new-agers, messia arancioni o neri. Messia che dovrebbero apparire via satellite, in diretta televisiva; o che dovrebbero costruire una nuova ONU, a Gerusalemme e dintorni; cristi che si dilettano a sfornare ceneri o diamanti a mo’ di souvenir; che mangiano chiodi o vetri; che camminano sui carboni ardenti.
Esattamente la situazione indicata dalle profezie bibliche in relazione al tempo in cui il vero messia apparirà. Notava, forse esageratamente, Pinotti, che nei giorni 24-26 giugno 1982, a Medjugorje c’è stata un’esplosione di fenomeni eclatanti e un’apparizione pubblica della madonna: Questo avvenimento l’hanno visto tutti coloro che erano presenti in chiesa come anche sul monte e nei cortili, sulle strade e sui campi di Medjugorje…dalle ore 6.30 alle 7 del mattino… Uno show in piena regola…e quando? A partire dal 24 giugno, festa solstiziale di San Giovanni Battista, anticipatore della venuta di Cristo; ma anche data di inizio, nel 1947, degli avvistamenti di UFO. Tutto questo ha davvero valenze simboliche comuni? Verrebbe in effetti da pensarlo, tanto più che i fenomeni di Medjugorje hanno appunto avuto inizio il 24 giugno del 1981 (32).

Se Pinotti non esagera, allora il “Regista Occulto” sta preparando, come annunciato dalle profezie bibliche, un falso ritorno del Cristo (33). Ma non potremo essere ingannati: perché la mappa ci dice che il vero Cristo non poserà i piedi sulla terra al suo ritorno; non istituirà nuove leggi o case di preghiera; non potrà apparire in nessun luogo geografico della terra. Accertatevene, studiando di persona. A che scopo inscenare un falso ritorno di Cristo, se non per contraffarre quello vero?
Forse la liberazione del genere umano non è una pia illusione; probabilmente è più vicina di quanto si possa immaginare. Resta sospesa come avvertimento e giuda sicura, una parola di Gesù: “Guardate che nessuno vi seduca…”.

B O J S

Tratto dal sito Cospirazione.net

Note bibliografiche:
1–“Gli Arcani”, n°8, gennaio 1973, p. 6
2–Idem
3–Schedl Claus: “Storia del Vecchio Testamento”, vol. XIII, Ed. Paoline, 1959. p.12
4–Vorilhon Claude: “Gli extraterrestri mi hanno portato sul loro pianeta”, Ed. Mediterranee, Roma, 1975,
p. 46
5–Idem: p. 66
6–Deuteronomio 18:11
7–Esodo 20:14
8–Vorilhon: op. cit. p. 83
9–Genesi capitolo 19
10-Vorilhon: op. cit. p.88
11-Grosso-Sartorio : ‘’ I nostri amici extraterrestri’’, MEB, Torino, 1977, p.151
12-Idem: p. 125
13-Dibitonto Giorgio: “Angeli in astronave”, Ed. Mediterranee, Roma, 1986, p. 134
14-Pinotti-Malanga: “I fenomeni BVM Le manifestazioni mariane in una nuova luce”, Mondadori, Trento,
1990, pp.11,12
15-Idem: p.20
16-Idem: p. 183
17-Vedere “Stargate”, luglio-agosto 2000, pp. 28-35
18-Idem: p. 20
19-Idem
20-Idem: p. 197
21-Idem
22-Vedi ’’I libri dell’ignoto“: ’’Le apparizioni mariane“, Hobby e Work, 1993
23-Idem: p. 71
24-Del Amo Magdalena: “Abitanti occulti del pianeta”, Hobby e Work. p. 10
25-Idem: p.112
26-Talamonti: op. cit. p. 212
27-Idem: p. 109
28-Per lo studio sul ritorno di Cristo sulla terra vedere i seguenti testi biblici: Matteo capp.24 e 25;
Giovanni 14:1-3; Apocalisse 1:7; Apocalisse capp. 21 e 22; I Tessalonicesi 4:16; Luca 21:28-31,36
29-IICorinzi 4:4
30-Matteo 24:4,5,23-27
31-I Tessalonicesi 4:13-18
32-Pinotti Roberto: “UFO. Contatto Cosmico”, Ed. Mediterranee, Roma, 1991, pp.19,20

Il principe delle tenebre

Rispose l’uomo: “La donna che Tu mi hai posto accanto, mi ha dato dell’albero ed io ne ho mangiato".
Il Signore Dio disse alla donna: “Che hai fatto?"
Rispose la donna: “Il serpente mi ha ingannata e io ho mangiato".
Genesi 3 , 12 – 13

Che gli angeli esistano lo si incontra ad ogni passo nel percorso della Sacra Scrittura, sono stati riconosciuti dagli stessi pagani e dai filosofi greci; non ripugna l’esistenza loro, non ripugnando affatto l’esistenza di esseri immateriali. Non v’e’ contraddizione di impossibilita’ a detta esistenza.
Data la grandezza di Dio, l’esistenza degli angeli, piu’ che una convenienza, e’ una necessità.
La loro natura è spirituale, di sostanza semplice ed incorporea, sono puri spiriti costituiti; hanno intelligenza e volontà perfettissima e la perfezione di questa loro potenza, costituisce la loro felicità.
Sono stati creati immortali, sono il supremo genere della creazione ed adornamento di essa. Sono la reale e suprema corte del Re dei re, sono intelligenze supreme sulla fronte dei quali, aleggia il sorriso di Dio ed in petto ai quali arde l’Amore sempiterno di Lui.

La Storia della Chiesa è poi ricca di apparizioni angeliche e le Vite dei Santi ne sono piene per ministero di Rivelazione e di protezione.

Gli angeli fedeli conservano il nome di angeli o angeli buoni e gli angeli caduti sono detti demoni, spiriti delle tenebre, spiriti maligni o angeli di Satana, che è il loro capo.
E’ un dogma di nostra Fede che i demoni non sono stati creati tali, ma, essendo creati nello stato di grazia e di santità, sono divenuti cattivi per colpa loro.

Non è nella Bibbia Ebraica, non è nell’Antico Testamento che è rivelato il “Mysterium Iniquitatis” ; è solo nel Nuovo Testamento che appare il “principe di questo mondo“.
E’ Gesù che rivela il Mistero di Satana con l’Annuncio del Regno di Dio opposto al regno di Satana.

Ritenere sconveniente la trattazione del tema sul demonio e’ un grande errore, anche se il tema è inquietante. Se il tema ha un senso, non può che essere di grande portata e che va a toccare i temi essenziali dell’esistere e del pensare. Ci troviamo dinanzi ad una realtà che supera l’umana natura.
Ci si avvede che talvolta l’uomo, più che protagonista del male, è egli stesso vittima. L’uomo troppo spesso è servo e strumento d’una potenza malvagia, che lo tiene schiavo e lo spinge all’autodistruzione.

Il demonio, salvo eccezioni permesse da Dio, non si mostra apertamente e la sua presenza non è sperimentalmente verificabile. Egli sfugge all’osservazione umana e senza la Luce della Fede, non si riesce a vedere nelle tenebre profonde nelle quali si cela.
L'odio che Satana ha nel cuore contro Dio, sapendo che Dio è Dio e lui, solo una creatura, lo depone anche negli uomini attraverso un ateismo di facciata quando dicono di non credere in Dio.
In realtà, non sopportano che ci sia un Dio al di sopra di loro, dal Quale dipendono ed al Quale rendere conto. Fanno del loro “io” un qualcosa di assoluto, di insindacabile e di onnipotente. Dicono che Dio non c’è, ma in realtà Lo odiano, Lo combattono e Lo bestemmiano.
Satana è il loro capostipite e comunica loro quell’odio implacabile che egli genera negli abissi della sua perversione.

Cerca di provocare in noi inquietudine ed affanno. Ci ossessiona con l’incertezza per il domani, rendendoci ansiosi per il lavoro, la casa, la famiglia, la salute e con tutto ciò che sfugge al nostro controllo. Il renderci disperati è una sua grossa conquista.

Pallide, confuse, sbiadite e senza personalità, se non quella di essere contorte, sono le argomentazioni di quanti, teologi, spesso protestanti, identificano il diavolo col peccato.
Non è così. Il diavolo tenta al peccato, non è il peccato.

Il frutto maturo di Satana, non è certo oggi il satanismo, effetto tutto sommato marginale e derivato.
Il volto veramente demoniaco del male appare piuttosto in quell’insieme di volontà di dominio e di ingiustizia, che si esprime nelle attuali drammatiche situazioni che viviamo.

Esce dal quadro dell’insegnamento biblico ed ecclesiastico chi si rifiuta di riconoscere come esistente la realtà del demonio. Il male non è più soltanto “deficienza”, ma una “efficienza”, un essere vivo, spirituale, pervertito e pervertitore – terribile realtà, misteriosa e paurosa.
Dobbiamo soprattutto temere Satana perché egli riunisce in sé tutta la perversità e la potenza malefica degli altri demoni, essendo egli lo spirito del male. E’ il grande omicida sin dal principio.
Diede a sé stesso la morte eterna, inflisse la stessa sorte agli angeli complici della sua ribellione e la introdusse nel mondo; combinò e fece eseguire la Crocifissione di Gesù Cristo; ed è l’istigatore degli omicidi e degli assassinii, degli avvelenamenti, delle rivoluzioni sanguinarie, delle guerre distruttrici; dei sacrifizi umani e dell’immolazione di migliaia di fanciulli dinanzi agli altari dei falsi dei. E’ il forte armato ed è forte contro gli orgogliosi adoratori di sé stessi, forte contro gli eretici e gli apostoli, forte contro i padri che chiudono gli occhi sui vizi dei loro figli, contro i giovani libertini divenuti maestri di seduzione, contro le giovani che si abbandonano alle vanità e si dimenticano dell’innocenza, forte contro quelle persone che frequentano riunioni notturne ed orge senza nome e che hanno dimenticato il linguaggio cristiano. Chi si vuol divertire col demonio, non potrà godere con Cristo.
Satana è il principe di questo mondo. Egli è il principe di quelli che portano il suo carattere, il carattere della Bestia, perché vivono come animali che non hanno un’anima da salvare.
Egli è il dio di questo secolo perché è il dio di quelli che vivono secondo la corruzione del mondo; dio non per diritto di creazione, ma per la sua perversità, per i suoi scandali, per le sue cattive suggestioni, pel suo impero e tirannia sulle anime; egli si fa adorare come dio non solo dai pagani, ma da tutti gli amatori delle loro passioni depravate, dall’avaro, dall’orgoglioso, dall’ubriacone, dall’impudico e dai tanti altri, perché le passioni ed il peccato sono figli del demonio e questo padre si fa adorare dai suoi figli.
Potete voi immaginare cosa piu’ spaventevole di questo ritratto, cosa più capace di ispirarci il tremore salutare che dobbiamo avere, di divenire i sudditi e gli schiavi del re della città del male ?

Dio non permette che siamo tentati al di sopra delle nostre forze e il demonio nulla può fare contro di noi senza l’aiuto della nostra stessa volontà.

I primi uomini non sono rimasti come Dio li aveva creati. Si sono ribellati a Lui e il loro peccato è stato punito con l’espulsione dal paradiso terrestre. Siamo così andati incontro ad un destino di miserie, di ignoranza, di sofferenza e di morte, di profonda inclinazione al male.
Il peccato di Adamo e le sue conseguenze raggiungono per eredità (attraverso le generazioni) tutti i suoi discendenti.
A questa eredità sono quindi da attribuire anche mali fisici e malattie mentali, nonché vizi congeniti.
La realtà del Peccato Originale può essere colta dall’esperienza. Quello che ci viene insegnato dalla Rivelazione Divina, è concorde con le stesse esperienze di ognuno di noi. Infatti, se l’uomo guarda dentro il suo cuore, si scopre anche inclinato al male ed immerso in tante miserie che non possono essere certo dal Creatore che è Buono, secondo le nostre stesse esperienze ed il modo di intenderLo e di pensarLo. La realta’ del Peccato Originale può essere colta dalla stessa morte. Se Gesù ha vinto l’ultimo male che è la morte, significa che la stessa non e’ un fatto naturale voluto da Dio.
La morte è dovuta ad altre cause.

C’è un momento preciso in cui la tentazione scatta. Essa si presenta alla mente con un pensiero che cerca di attivarti. Ogni tentazione incomincia sempre con un pensiero che attraversa la mente o un’immagine che colpisce la tua fantasia.

Esiste una porta che Satana cerca di sfondare per potersi proclamare vincitore. Non si tratta della porta della mente dalla quale egli esce ed entra come e quando vuole, ma di quella del cuore di cui solo Tu e Dio possedete la chiave. Si tratta della chiave del Libero Arbitrio.
Perché Satana possa andare nel tuo cuore e divenire il tuo padrone, devi decidere di aprire.
Tutto ciò che il maligno escogita, tutta la forza che ostenta, tutte le suggestioni, le immagini e i pensieri che presenta, sono perché Tu liberamente apra.

Comprendi carissimo, che se Tu non vuoi, Satana non può catturarti. E’ un ladro che non può entrare nella casa del tuo cuore a tua insaputa. Il nocciolo del problema è che Tu non ti faccia convincere ad aprire.

Oggi si sta affermando un metodo molto sottile, quasi impalpabile ed invisibile, per sgretolare le salde fondamenta della Fede. Consiste nel non parlare delle verita’ scomode, quelle in cui non si crede, o di cui si teme che siano contestate o disattese dal mondo. Questo oscuramento di alcune verità della Fede e della morale, è uno degli espedienti più pericolosi dell’astutissima serpe.
Ecco dunque il silenzio sull’Inferno, su alcune norme morali ritenute troppo esigenti, sulla realtà del peccato e così via.
In questo modo la Fede si annacqua e la vita cristiana perde la sua tensione alla “santità”, arenandosi nella mediocrità e nel permissivismo sociale.

L’oblio che avvolge la malvagità del peccato morale, è probabilmente il male peggiore del nostro secolo.

Satana dilaga in Occidente sotto le forme dell’angoscia e della disperazione. Il Dio dell’Occidente è morente e la potenza occidentale è solo materiale. Qual è la grande debolezza dell’Occidente se non il fatto ch’esso ha perso Gesù Cristo, la Fede nella Vita Eterna, nella Realtà di Dio Salvatore dell’anima immortale, nel Giudizio Finale, nella Resurrezione ?

Quando si rifletta sulla storia dell’umanità, ci si domanda con angoscia perché essa sia in così grande misura una storia di sofferenze, di barbarie e di sangue, perché ci sia negli uomini una costante incapacità a superare gli egoismi collettivi ed individuali ed a vivere nella concordia e nella pace, a creare un mondo più giusto e più umano, pur riconoscendo essi la ragionevolezza ed il valore della giustizia, della solidarietà e della fraternità.
La risposta a questa domanda non sta nella fatalità d’un destino che incomberrebbe sulla storia umana, ma nel temibile peso che su di essa ha il peccato. Questo peso si manifesta talvolta in fenomeni che hanno più del demoniaco che dell’umano, fenomeni cioè in cui gli uomini appaiono “posseduti dallo spirito del male”.
Quanto è successo in Europa col comunismo staliniano (ad esempio), porta i segni evidenti del demoniaco nella storia.

Molti pastori della Chiesa Cattolica, invece di dire che la triste condizione di oggi è perché si è abbandonato Dio, si mettono ad organizzare ed appoggiare incontri interreligiosi, nei quali si costruiscono edifici di carta fondati sulla sabbia.

L’ecumenismo, ontologicamente cosa buona e giusta, per come è inteso e praticato oggi, l’ha inventato il diavolo perché scardina la Verita’ fondamentale della Religione Cattolica, la quale verra’ a ridursi ad un agglomerato di sette destinate a convivere con tante comunità eretiche e scismatiche che si sentiranno appagate come “chiese sorelle“.
L’odierno ecumenismo mette l’opinione sullo stesso piano della Verità e concede pari dignità alla verità e all’errore. Si parla solo di Dio; per raggiungere l’ecumenismo si parla solo di Dio e si trascura Gesù Cristo. E’ una scorciatoia, è un inganno.

Oggi si invitano tanti preti in televisione per farne delle comparse in un mondo ormai ridotto ad un palcoscenico, dove gli uomini entrano ed escono come tacchi di scarpe sulla catena di montaggio.
La religione che si esibisce alla fiera delle vanità, la religione che ricerca i segni appariscenti, la religione dei “ santoni “ e non dei “ Santi “; non ha nulla a che fare con la via della Croce percorsa da Cristo. E’ l’ennesima falsificazione satanica della religione.

“Un po’ del fumo di Satana è entrato nel tempio di Dio“, diceva Papa Paolo VI, riferendosi alla riforma liturgica, applicata in modo autoritario e violento. Fu un atto di imposizione della gerarchia sui fedeli che non avevano domandato la rivoluzione nella liturgia.
Nessuna obiezione venne ascoltata. Già operava il “principe di questo mondo“. Tutto sembrava così innovatore, intelligente, comprensibile. Il risultato è che la liturgia della Chiesa postconciliare, è una liturgia morente, priva del sacro, priva di bellezza, di grandezza.
La dissacrazione della Messa, è divenuta la dissacrazione del prete.
La nuova liturgia non contiene errori, ma taglia parti essenziali della Tradizione. Le nuove formule, opera di liturgisti perfetti della peggior perfezione, quella razionale, sono prive del pathos profondo del dialogo tra il prete peccatore, rappresentante del popolo, e il Cristo Redentore.
Non hanno sacralità. L’effetto è stato la dissacrazione della liturgia cattolica.

La Chiesa del Dio vivente, colonna e fondamento della Verità, scambiata per una organizzazione benefica, estetica, socializzatrice. Questa è l’insidia mortale che oggi va profilandosi di pari passo con l’indifferenza e l’assuefazione.

Il processo di annientamento della nostra Fede sembra incontrovertibile, ma il Signore ha promesso che le forze del male non prevarranno. Non ci resta che lottare e pregare affinchè sia più lontano possibile il momento in cui per nasconderci saremo costretti a tornare nelle catacombe.
Tutto lo lascia pensare in questa nuova primavera della Chiesa.

Per quanto riguarda i fenomeni diabolici più appariscenti come divinazioni, sortilegi, magie nere, incantesimi, possessioni, poltergeist, woodoo, macumba, messe nere, riti diabolici, case infestate, non sono qui trattati perché, pur fenomeni reali ed esistenti, non rappresentano il vero pericolo diabolico, quello che si gioca su scala planetaria. Mi limiterò ad alcune considerazioni di carattere generale.

- Oggi qualcuno tra i ricercatori moderni della mente già osa, come il famoso psichiatra californiano Van Duren, rifiutare come mistificante, la pallida terminologia semiscientifica della psicanalisi e principia ad esplorare la tragedia della follia con le precise metafore di un linguaggio tecnico da gran tempo caduto in dimenticanza: quello della stregoneria e dell’esorcismo.

- E’ opportuno rilevare il contesto più specifico di fenomeni di reale o presunta possessione diabolica, che ha indotto diversi vescovi, prima oltre oceano e ormai anche da noi, a riattivare la pratica diventata obsoleta dell’esorcismo. Il che è sintomo quantomeno di una certa flessione di fiducia nelle soluzioni terapeutiche scientifiche (pschiatria e psicanalisi) e nel riprendere quota di attese di salvezza religiosa.

- Scacciare i demoni fece parte dell’attività degli Apostoli.

- Sono molti i disadattati che entrano nelle sette. Il maggior reclutamento delle sette che vengono dall’Oriente, viene operato sui giovani della borghesia medio-alta. Superprotetti dai genitori, vissuti fuori dalla realtà, incapaci di affrontare i rischi della vita, pieni di paure e di complessi, credono di trovare nelle sette quella sicurezza che non sono riusciti ad acquistare nella vita. Soffrono d’infantilismo, come dimostra la forma di asservimento a cui si assoggettano entrando nelle sette.

Cosa ha portato Cristo sulla terra, quando c’e’ ancora tanto peccato ed egoismo?
Per l’esistenza del male che è in noi, essi vi sono. Noi siamo liberi. Dio ci lascia liberi. Ma la venuta di Cristo, proprio per questi mali riparatrice, fa sì che sia giusto che questi mali verranno giudicati.
Quindi, riparazione al male che è anche giudizio del male!

Nessuno si illuda. Al termine della vita, nel momento stesso in cui cessa il combattimento spirituale che ha nell’agonia il suo momento più solenne, per ogni anima è già deciso definitivamente del suo destino eterno!

Così come una potente calamita attrae un oggetto, che da solo nulla può fare per sottrarsi all’attrazione, così farà l’Anticristo con gli spiriti che l’avranno servito in vita.
Non vi sarà scampo, nè possibilità di difesa per loro. Per tutta una vita celato sotto l’apparenza delle cose visibili, egli si presentera’ a reclamare il suo conto.
Non crediate le mie siano solo parole. Questa è una realtà ineluttabile come la morte.

L’Eternità dell’Inferno è una verità di Fede che si basa sulle parole di Cristo che parla in più occasioni di “fuoco eterno “.

La logica dell’iniquità è quella di un rancore inestinguibile, di cui anche qui sulla terra è possibile fare delle esperienze. La pena è eterna perché il male è un mistero insondabile di odio eterno, quanto l’Amore. Oggi si cerca di aggirare le parole di Cristo, affermando che l’Inferno è vuoto.
Si tratta di uno slogan ad uso degli sciocchi che amano ingannare ed autoingannarsi. L’Inferno, infatti, prima di essere un luogo, è una condizione esistenziale di opposizione radicale a Dio e di morte spirituale. In questa condizione si trovano i demoni e tutti coloro che muoiono in peccato mortale.

Dio non si lascia deridere e l’eternità dell’Inferno nella Sacra Scrittura è certa e chiara (Mt XXV 40;Mc IX 42,43,44,45,47;Lc XVI 22,26;Apoc.XX 10,15).
Basta poi scorrere i Salmi; i Libri sapienziali; i Profeti, dove si accenna al “ tarlo che rode e non muore“, al “fuoco che non si spegne“.

Il verme che non muore nel dannato è la ricerca del Paradiso perduto. Non è né il rimorso della coscienza, né l’impossibilità di tornare indietro.

Sull’evolversi della storia umana, sono proprio i Testi biblici a dirci che la fine del mondo non avverrà attraverso un trionfo del cristianesimo, ma vedrà questo scontro fra le immani forze del male da una parte, e il piccolo gregge, il piccolo gruppo dei Credenti dall’altra.

La conclusione della vita di Gesù ha visto il Suo ingresso nel mistero dell’immane sofferenza, fino alla morte in Croce nell’ignominia e nell’abbandono. Quando tutto sembrava finito e le forze del male assaporavano la vittoria definitiva, ecco l’Intervento dell’Onnipotenza Divina che sconfigge il potere delle tenebre ed eleva nel fulgore della Gloria, Colui che il mondo aveva sperato di eliminare.
Allo stesso modo, la Chiesa, nella fase conclusiva del suo pellegrinaggio, sarà chiamata a rivivere in se stessa, la Passione di Cristo.
Sarà l’esperienza dell’angoscia del Getsemani, sarà tradita, abbandonata da tanti dei suoi.. Schiaffeggiata, derisa, flagellata ed infine condannata a morire e crocifissa.
Quando il mondo penserà di avere raggiunto lo scopo di eliminarla dalla faccia della terra, quando si appresterà a cantare vittoria, in quel momento apparirà sulle nubi del Cielo il vero padrone del mondo, che introdurrà la Chiesa nella Gloria Divina della Resurrezione.

La prima e fondamentale verità di Fede, con la quale si chiude la Bibbia, riguarda la conclusione della storia umana. Il cammino dell’uomo sulla terra terminerà con la seconda venuta di Cristo. Sarà un evento glorioso, improvviso e conclusivo.
Il “Figlio dell’Uomo“ renderà a ciascuno secondo le sue azioni. La storia umana finirà non per l’esaurimento naturale del ciclo della vita, ma per un avvenimento soprannaturale che chiamerà tutti gli uomini davanti al Tribunale di Cristo, per il Giudizio Finale.

Prima della seconda venuta di Cristo, il maligno scatenerà tutte le sue forze di seduzione e di distruzione. Negli avvenimenti immediatamente precedenti la fine del mondo, la seconda venuta di Cristo, le potenze infernali sfereranno l’estremo e disperato tentativo contro Dio e la Sua Opera di Salvezza. Si manifesterà l’uomo iniquo, il 666.
Le Scritture insistono su questo spettacolare successo finale del grande falsario. I tempi della fine, saranno dunque per i credenti quelli della massima impostura satanica: l’illusione degli uomini di salvare se stessi, senza bisogno di Dio. Rimarrà solo un piccolo gregge.
La Chiesa non entrerà nella Gloria del Regno che attraverso quest’ultima Pasqua, quando con la seconda venuta di Cristo, Dio dirà: Basta !
Va la nostra preghiera a Dio Padre Onnipotente ed Eterno, perché ci aiuti sempre più e sempre meglio a servire in Gesù Cristo Suo Figlio, l’Unico Signore del Mondo e della Storia.

A tutti i lettori l'augurio di ogni bene e un caro saluto

dal sito Antonio Bragadin

Edgar Cayce

SISTEMA ENDOCRINO ED ANIMA

Cosa dicono le "letture" di Cayce sulle ghiandole di Leydig e la pineale come sede dell'anima?
Caice parlò spesso della ghiandola di Leydig definendola una piccolo ghiandola sopra gli organi riproduttivi. Secondo Cayce la patologia legata a questa ghiandola era da mettere in relazione a condizioni neurologiche e psichiatriche, come la schizofrenia, la sindrome maniaco depressiva e l'epilessia. Ma Cayce correlò questa ghiandola anche allo sviluppo psico-spirituale. In una lettura essa fu definita "la sede dell'anima".

Franz von Leydig fu un famoso e rispettato biologo a cui si deve la scoperta delle cellule di Leydig nel 1850 e della ghiandola di Leydig nel 1892. Le prime sono cellule interstiziali situate primariamente nelle cellule riproduttive e sono soprattutto note per la produzione del testosterone.
La ghiandola di Leydig, nei tessuti del mesonefro (apparato genitale) dei vertebrati, ha una funzione sconosciuta. Leydig pensò che il suo ruolo fosse quello di stimolare il movimento degli spermatozoi. Anche se la sua scoperta fu fatta da una biologo, quindi da una figura ufficiale della scienza, a questa ghiandola non è ancora stata dedicata molta attenzione. Tuttora è abbastanza difficile trovare informazioni sull'argomento. Cayce la definì una delle ghiandole più importanti nel corpo umano. Ecco alcune citazioni dalle sue "letture:
"Lyden (Leydig) significa sigillato, quella ghiandola dalla quale ha luogo la gestazione quando un corpo viene creato attraverso il coito, o inizio... Situata dentro e sopra la ghiandola chiamata ghiandole genitali, chiaro?" 3997-1

"Ghiandola di Leydig per la riproduzione, poiché questa è sempre -finché la vita esisterà - in contatto con le cellule cerebrali attraverso le quali vi è la reazione costante attraverso la (ghiandola) pineale". 263-13

(...) "Il sistema endocrino è il sistema per mezzo del quale o in cui le disposizioni, i caratteri, le nature e le razze hanno tutti la loro origine" "Le forze ghiandolari sono quindi sempre simili alle fonti dalle quali, attraverso le quali l'anima abita nel corpo.
La ghiandola pituitaria (o ipofisi) è la porta attraverso la quale rispondono fisicamente tutte le azioni di riflesso, attraverso le varie forze del sistema nervoso. E' la porta attraverso cui avvengono le attività mentali che producono le influenze nel sistema immaginativo, nonché i pregiudizi razziali come vengono chiamate le influenze predominanti o la forza ematica stessa. Nello spirituale è quella per cui avere un unico fine, nell'adulto porta il risveglio delle sue capacità, delle sue possibilità, della sua massima speranza e del suo supremo desiderio". 281

"Continua a far funzionare la ghiandola pineale (dietro il cervello, o epifisi, che produce melatonina e regola i cicli del sonno e sembra sensibile ai campi magnetici della terra, ndr) e non invecchierai". 294-141 58

"Nel corpo troviamo che ciò che collega la pineale (epifisi), la pituitaria (ipofisi), la lydig può essere veramente chiamato la corda d'argento. La distruzione completa di una di queste (ghiandole) produrrà la disintegrazione dell'anima dalla sua casa di argilla.
Se si facesse uno studio anatomico o patologico per un periodo di sette anni (che è un ciclo di cambiamento in tutti gli elementi del corpo) su qualcuno che agisse soltanto attraverso il terzo occhio, troveremmo che colui che viene alimentato da cose spirituali diventa una luce che può risplendere da e nell'angolo più buio. Chi viene alimentato in modo puramente materiale diventerà un Frankenstein che è senza un concetto di qualsiasi influenza se non quella materiale o mentale". 262-20

"Si può definire letteralmente così che la pineale e la Leydig sono la sede dell'anima di un'entità... Sono i canali attraverso i quali le attività hanno il loro impulso!

INTERPRETAZIONE DELL'APOCALISSE

Edgar Cayce interpretò il libro biblico dell’Apocalisse in modo simbolico.
Infatti, le visioni di Cayce durante la sua unione con la Coscienza Universale insegnano che tutta la Bibbia, anche se storica, è soprattutto una guida simbolica su due livelli: uno personale per ognuno di noi come anime individuali e, su un altro livello, per tutte le anime come gruppo di anime incarnate in questo mondo.

Secondo Cayce la Bibbia racconta del viaggio delle nostre anime (individualmente e come gruppo) dalla nostra creazione nell’immagine di Dio allo scopo di essere compagni eterni per Dio, attraverso la caduta dalla grazia e la perdita del Giardino, verso l’alto attraverso le lotte per riacquistare quella gloria che era nostra “prima che il mondo fosse.” (Giovanni 17,5 e Cayce 1158-9).

La storia nel libro dell’Apocalisse, secondo Cayce, è una parte molto speciale di tutta la storia biblica e dovrebbe essere studiata come una cartina segreta per la spiritualizzazione finale dei nostri corpi e delle nostre menti.
I simboli e le scene in questo libro misterioso rappresentano esperienze e stadi attraverso i quali ognuno di noi passa nella nostra lotta per risvegliarci spiritualmente e riacquistare il nostro legame stretto con il nostro Creatore e il Giardino che una volta abbiamo condiviso.

Cayce disse che alcuni dei simboli e luoghi nell’Apocalisse effettivamente rappresentano ghiandole nel nostro corpo e schemi di pensieri nella nostra mente (1173-8). Egli spiegò che “le visioni, le esperienze, i nomi, le chiese, i luoghi, i draghi, le città, tutti non sono altro che emblemi di quelle forze che possono guerreggiare nell’intimo dell’individuo nel suo viaggio attraverso la materia - dall’ingresso nella manifestazione materiale [cioè, il corpo fisico e il mondo materiale] all’ingresso nella gloria, o il risveglio nello spirito...” (281-16).

Questo è un approccio unico all’Apocalisse. La maggior parte degli interpreti crede che sia una storia sulle forze nel mondo esterno. Cayce riconobbe che effettivamente aveva quel contenuto, ma il suo scopo e il suo messaggio più grandi è per ogni anima individuale come una cartina del sentiero spirituale sul quale viaggiamo all’interno del nostro corpo e della mente per raggiungere lo scopo ultimo per la nostra creazione: unione e compagnia con il nostro Creatore e l’uno con l’altro. Per Cayce, le attività e le direttive esteriori nelle Scritture sono importanti, ma il lavoro interiore è la chiave per realizzare la promessa nell’Apocalisse. Come disse: i simboli “rappresentano il sé: il corpo-fisico del sé, il corpo-mentale del sé, il corpo-spirituale del sé... ed essi sono uno in te - proprio come il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo sono uno in Lui.” (281-16).

Perché, allora, l’Apocalisse fu scritta in un modo così enigmatico? Secondo Cayce, per conservare i segreti spirituali per “quelli che sono stati, o saranno, o possono diventare,” (281-16) mediante la loro ricerca spirituale, iniziati in una comprensione delle “glorie che possono appartenere loro se solo vorranno mettere in opera, in attività” la guida trovata nel testo. Come lo Spirito arriva presso ogni chiesa e parla alla sua congregazione, così Cayce incoraggiò ognuno di noi a chiederci:
“Che cosa manca nel sé ? Sei freddo ? Sei caldo ? Hai trascurato la conoscenza che è tua ? Sei arrogante ? Sei adultero nei pensieri, nelle azioni, nelle glorie stesse che sono tue ?” (281-16).

In ogni verso dell’Apocalisse, in ogni attività, ogni simbolo, troviamo che bene e male si elevano nella lotta. Questa lotta, secondo Cayce, è dentro di noi ed esiste perché siamo stati creati per essere eredi, eredi congiunti con il Cristo, come figli e figlie di Dio, per quella gloria perenne che può essere nostra con Lui in Dio.
Tuttavia le forze materiali, fisiche e interessi autocompiacenti si impadroniscono fortemente di noi, e noi dimentichiamo il nostro destino spirituale e ci perdiamo nella fisicità e nel sé. Ciononostante Cayce non vedeva il fisico o il male come un ostacolo alla spiritualizzazione, ma piuttosto come mezzo, come trampolino di lancio verso la spiritualizzazione per aiutarci nella nostra lotta spirituale se impariamo ad usarlo correttamente, come rivela l’Apocalisse.

Ecco qualche esempio dell’interpretazione di Cayce di simboli, scene e personaggi trovati nell’Apocalisse.

Le Sette Chiese: queste rappresentano sette centri spirituali nel nostro corpo. Nell’induismo e nel buddismo classici questi centri vengono chiamati chakras, il che significa “ruote”, ruote rotanti di energia collocate in aree specifiche del corpo umano. Essi vengono anche chiamati padmes, che significa “fiori di loto”, che si sviluppano via via che la nostra illuminazione mentale aumenta. Cayce mette in correlazione questi sette centri speciali con le ghiandole endocrine nel nostro corpo le quali secernano i potenti messaggi ormonali direttamente nel flusso sanguigno, influenzando ogni parte del corpo. (281-29)

Ognuna di queste sette chiese rappresenta un centro spirituale specifico. La virtù e l’errore di ogni chiesa simboleggia la virtù e l’errore di quel centro specifico. E dato che questo centri potenti influenzano l’anima e la mente che abitano nel corpo, lo Spirito si muove attraverso ogni chiesa, invitandola a superare le sue debolezze e a fare ciò che sa fare, in modo che la gloria finale possa essere compiuta, aiutandoci a spiritualizzare la mente e il cuore, come descritto nei capitoli successivi dell’Apocalisse.

Secondo le letture di Cayce su questo libro misterioso, i primi dieci capitoli affrontano la spiritualizzazione del corpo, i capitoli 11 a 20 affrontano la spiritualizzazione della mente, e i due capitoli finali parlano del risultato meraviglioso che ci attende.

Ecco alcune intuizioni chiave di Cayce sul simbolismo.

Le Sette Lampade di Fuoco: queste rappresentano le influenze utili che distruggono gli impedimenti al risveglio spirituale. Esse sono messaggeri, aiuti interiori che stanno fra le forze del bene e del male dentro di noi e diventano come “forze da superare dentro la natura dell’uomo.” (281-29).
Questa idea può essere un’estensione dell’insegnamento che gli angeli vegliano su di noi. Si può trovare un esempio di questo in salmo 91,11: “Perché Egli darà ordine ai suoi angeli di custodirti in tutti i tuoi passi.”
Può anche essere la forza della nostra coscienza interiore a guidarci lungo la via. Ma per Cayce, possono anche essere i nostri pensieri mentali e la chimica del corpo: quali pensieri e ormoni rilasciamo più spesso ?
Quelli che infiammano le forze carnali, le forze spaventose o violente del corpo o quelle che ravvivano le forze creative, vivificanti ed edificanti, che rendono il corpo un tempio per l’anima?

Le Quattro Bestie: queste sono le quattro nature (desideri) fisiche fondamentali dell’uomo che devono essere superate. Esse sono anche le quattro influenze distruttive che “producono il desiderio più grande delle forze carnali”. (281-29). La descrizione dell’Apocalisse di ciascuna aumenta la nostra comprensione di queste forze e sul come possiamo soggiogare le loro qualità negative. Esse rappresentano anche impulsi e forze nelle quattro ghiandole inferiori, più terrene nel nostro corpo. Cayce mette le quattro ghiandole inferiori sullo stesso piano con le forze terrene, e le tre ghiandole superiori con le forze celesti.

Il Dragone Rosso: questo personaggio nell’Apocalisse simboleggia quella spinta possente dentro di noi che in origine ci ha separato dalla nostra Fonte di Vita, dal nostro Creatore e la sua compagnia amorevole.
Ancora oggi, ad un livello inconscio, abituale, lottiamo con quelle stesse influenze che porterebbero al nostro risveglio spirituale. Il Dragone Rosso è il serpente dal Giardino nella Genesi (Ap 12,9) il quale all’inizio aiutò nella separazione della nostra anima dalla presenza di Dio e dal Giardino - simbolico di un’ostinazione da serpente e di un ragionamento dentro di noi quando eravamo degli adolescenti celesti con le chiavi alla nostra macchina del libero arbitrio.
Ora questa influenza è diventata forte e potente nella forma di un drago rosso, pronto a divorare ogni intenzione nuova, centrata sul Cielo che portiamo avanti nel cuore e nella mente. (281-16)

Il Segno della Bestia: questo strano segno, il numero 666, rappresenta promesse e impegni che abbiamo preso nei confronti della nostra vita materiale o, come l’Apocalisse lo esprime, nei confronti dell’opera della Bestia.
Questa intuizione da parte di Cayce mi ricorda l’adesivo sulle macchine: “Possiedo, possiedo, quindi me ne vado al lavoro, al lavoro.” In molti modi abbiamo preso degli impegni con le vie del mondo materiale e con le opinioni materiali sulla vita, trovando difficile staccarci da una vita condotta materialmente.

Le visioni di Cayce ci richiedono di cercare un passaggio equilibrato, graduale verso una nuova vita che comprenda e permetta tempo, pensiero e attività di natura spiritualizzante.

Inoltre Cayce il segno della Bestia come egoismo e giudizio negativo e condanna di altri. La Bestia è il sé, l’egoismo e gli interessi egocentrici senza alcun riguardo per gli altri o per i desideri di Dio. Essa non ha pazienza, comprensione o perdono nei confronti degli altri. Rappresenta l’opera del solo sé, senza l’influenza di Dio. Il segno viene cancellato quando il lavoro delle nostre mani e i pensieri della nostra mente cooperano con Dio, piuttosto che farsi guidare dal sé.

Un Nuovo Cielo e una Nuova Terra: questi rappresentano una nuova mente (cielo) e un nuovo corpo (terra).
In tutto il Vecchio Testamento avete forse notato che il Signore fa dei riferimenti al fatto che ci dà cuori nuovi o che “circoncide” il nostro cuore. (dt.10,16; 30,6; Ez.18,31; 36,26; Ger 4,4). Ora, nell’ultimo libro della Bibbia, abbiamo ricevuto il nostri nuovi cuori. Questi rappresentano anche una nuova vibrazione nei sette centri spirituali.
Le “ruote” stanno ruotando e i “fiori di loto” si stanno aprendo con un nuovo scopo, una nuova forza vitale che sta spiritualizzando il nostro corpo e la nostra mente. Queste nuove vibrazioni nel nostro corpo aiutano il cuore e la mente a mantenere una coscienza più elevata.

L’Acqua della Vita: questa è l’influenza trasformante, ringiovanente dello Spirito di Dio che fluisce attraverso i nostri scopi i quali sono stati resi puri nel “sangue dell’Agnello di Dio.” (281-37). L’ingerire di questa acqua ci purifica, rendendoci nuovi e rinati. Ma, ancora una volta, non parliamo di vera acqua, bensì dell’essenza di acqua dentro di noi, come Gesù intese quando disse: “Chi crede in me, come dice la Scrittura, fiumi di acqua viva sgorgheranno dal suo seno.” Il riferimento di Gesù alle Scritture si trova in Isaia 58,11: “E il Signore ti guiderà sempre, e sazierà la tua anima in terreni aridi, e rinvigorirà le tue ossa; e sarai come un giardino irrigato, e come una sorgente le cui acque non inaridiscono.”

L’Albero della Vita: questo rappresenta “la solidità dello scopo dell’individuo nella sua sicurezza nel Cristo.” (281-37). Le foglie dell’albero rappresentano le nostre attività che sono come guarigioni per altri e per noi stessi nella vita materiale. I frutti di questo albero speciale sono i “frutti dello spirito”. Le letture di Cayce li elencano in molti discorsi come amore, gentilezza, pazienza, gioia, comprensione, dolcezza, sopportazione, perdono ecc.
La capacità dell’albero di portare frutti ogni mese indica la continuità dell’influenza di questa solidità e di queste attività che producono i frutti spirituali nella nostra vita, nella nostra mente e nei cuori, e anche nel nostro corpo.

Le interpretazioni di Cayce chiamano ognuno di noi a partecipare alla grande lotta di rinascere nello Spirito e di spiritualizzare la nostra vita, il corpo e la mente.

Nel capitolo 1, verso 10 dell’Apocalisse, il discepolo Giovanni ci dice che era “nello spirito del Signore.” Cayce dice che era in profonda meditazione. (281-16). In questo stato profondo egli venne colto dallo Spirito di Dio e “rapito” (ap 1,12) dal mondo esterno. Cominciò a vedere il mondo interiore, celeste e si sentì dire di scrivere ciò che vedeva e udiva. Cayce dice che ciò che Giovanni percepì era per il suo stesso sviluppo spirituale nonché per altre anime che, per mezzo del loro stesso sviluppo, erano in grado di intuire il vero significato di questa storia e il suo strano linguaggio figurato, e usarlo perché giovasse al loro viaggio. Di nuovo, il viaggio di cui parliamo è il viaggio da un essere predominantemente fisico, materiale (la Scrittura lo chiama “un figlio, una figlia dell’uomo”) ad un essere predominantemente spirituale, celestiale (la Scrittura chiama questo “un figlio, una figlia di Dio) che soggiorna temporaneamente nel mondo fisico.

Il processo che Giovanni subì per avere la sua esperienza rivelatrice, insieme al contenuto dell’esperienza, rivela un approccio spirituale, mistico alla vita. L’approccio mistico è basato sulla credenza che ognuno di noi possa avere una percezione immediata, intuitiva delle verità spirituali che trascendono la comprensione intellettuale comune per mezzo di un’esperienza di un’unione diretta, intima della nostra anima con Dio, attraverso il potere e la grazia dell’intercessione per nostro conto di Gesù Cristo, la quale deriva dal suo sacrificio e dalla sua resurrezione.
Grazie al sacrificio e all’unione continua di Cristo con il Creatore, il velo nel tempio della coscienza è stato squarciato. E’ stata ora aperta una via per sperimentare direttamente lo Spirito di Dio e la verità, non per una o due persone scelte, bensì per tutti quelli che stanno cercando. Non fraintendete questo; le visioni di Cayce ci inducono a cercare Dio, a pregare Dio, ma per capire che Cristo ha aperto la via e costruito un “ponte” dalla nostra coscienza umana (com’è rappresentata nell’uomo Gesù) a quella coscienza celestiale (com’è rappresentata nello spirito di Cristo, lo Spirito Santo).

Tratto da http://www.edgarcayce.it/

Una ghiandola chiamata Graal

"Il Vaticano tiene per se la spiritualità vera, e dà ai fedeli ciò che è una parodia dei culti più antichi, quale il culto solare, il mitraismo, il culto dei morti egiziano. Fra tante frottole e mistificazioni una verità c'è, stà a te scoprirla..."

L'INTUIZIONE
Tutti noi abbiamo sentito quella storia che racconta come Dio volle nascondere la regalità e l'illuminazione dell'uomo nell'unico posto dove egli non le avrebbe potute trovare. Ma non in fondo agli oceani, ai vulcani, o sulle cime delle montagne più alte, come gli consigliavano dei o angeli a seconda della provenienza di questa favola universale. Dio la nascose dentro all'uomo perché lì era sicuro che lui non l'avrebbe mai cercata.

Il Graal non soltanto è dentro di noi (e questo sarebbe perfettamente in linea sia con la teoria secondo la quale noi siamo piccoli universi, sia con il postulato "come nel grande così nel piccolo"... Trismegisto docet) ma è un ben preciso organo, anzi una ghiandola: non un simbolo o un archetipo ma un corpuscolo vero, fatto di "materia".

LA COPPA dell'ETERNA GIOVINEZZA
Prima di svelarvi di quale ghiandola si tratti, vi chiedo di seguirmi nel seguente ragionamento. Il graal si dice sia una coppa, però nessuno lo ha mai visto. E' noto, tuttavia, che chi beve dal graal ottiene l'eterna giovinezza, la guarigione da tutte le malattie e l'illuminazione. In definitiva, al di là della sua forma reale, il graal è sicuramente un contenitore che porta in sé un liquido in grado di offrire tali doni a chi lo beve.

Ma noi abbiamo nel nostro meraviglioso corpo proprio un piccolissimo contenitore dal quale possiamo "bere" un liquido di questa portata. Si tratta della ghiandola pineale, un corpuscolo grande come una lenticchia, a forma di cono (quindi ricorderebbe una minuscola coppa), situata alla base del nostro cervello (quindi dentro di noi come racconta la storia citata all'inizio dell'articolo).
La ghiandola pineale - o epifisi in gergo scientifico - produce, tra l'altro, la melatonina, un ormone prodigioso le cui caratteristiche sono state scoperte solo di recente ma che ricordano incredibilmente quelle del liquido contenuto nel graal.
La melatonina viene elaborata dal corpo nel periodo notturno, durante il quale la ghiandola raggiunge il massimo della sua attività. Proprio di notte sappiamo bene che la conoscenza intuitiva e le nostre facoltà più sottili emergono e "si impossessano di noi".
(NdR: la nostra melatonina si trova anche e sopra tutto nell'Urina...)
Descrive Laurence Gardner in "I Signori degli Anelli" (Newton Compton Ed.) "... la melatonina esalta e rafforza il complesso del sistema immunitario del corpo, accresce la produzione di energia fisica alzando il livello di sopportazione della fatica, regola la temperatura interna contribuendo a un'ottimale gestione del sistema cardiovascolare ed è per eccellenza la sostanza antiossidante del corpo, con effetti evidenti sui meccanismi antinvecchiamento e sulla mente, sviluppando facoltà paranormali".
Ecco dunque che chi beve le secrezioni contenenti melatonina dalla ghiandola pineale diventa "immortale" (effetto antinvecchiamento e rafforzamento del sistema immunitario) e ottiene "l'illuminazione" (aumento delle facoltà paranormali, dell'intuizione e altro). Il piccolo cono, dunque, come la coppa graaliana, elargisce questo succo miracoloso: ma come fare a berlo ?

Jasmuheen, una dolcissima donna australiana che dal '93 si astiene dal cibo, nei suoi seminari, dove spiega tra l'altro come vivere nutrendosi esclusivamente di "luce liquida", racconta che è possibile "bere" la divina Amrita, come viene chiamata nella tradizione sanscrita, ovvero la secrezione che scende come una piccola goccia stimolando, con la lingua arrotolata all'indietro, il palato verso l'epiglottide, guarda caso proprio sotto la ghiandola pineale. Forse l'Amrita, l'ambrosia degli dei, il nettare divino, non è nient'altro che la secrezione di cui abbiamo parlato, ovvero quella contenente melatonina. Se così fosse, ognuno di noi avrebbe in sé la chiave della longevità e della riscoperta della propria sovranità, e potrebbe accedervi in ogni momento, semplicemente arrotolando al massimo la lingua verso l'epiglottide e aspettando che fuoriesca una piccola goccia che sembra muco.
Ma proviamo a vedere se nella tradizione graaliana vi sono altre prove che ratifichino tale ipotesi.

La TORRE

Nella tradizione graaliana vi sono due simboli che vengono considerati interscambiabili tra loro e "sinonimi" della sacra coppa: la torre e la scala. Tant'è che Dante, iniziato e Gran Maestro del Priorato di Sion, un ordine templare, coinvolto nello studio dell'alchimia e quindi nella ricerca del graal ed esiliato da Firenze, si rifugiò a Verona dal suo amico Cangrande "Della Scala".

Il simbolo degli Scaligeri è una scala che si restringe verso l'alto ricordando proprio una torre: sarà un caso ?
La Scala-Torre, come il graal, è legata a una tradizione che permette il raggiungimento della Vera Luce e dell'Immortalità. Un particolare interessante e inspiegabile è che molte dee, regine e importanti donne legate alla discendenza graaliana portano una torre in testa, come copricapo. Per esempio la dea egizia Serapide reca sul capo il "Gradal", una sorta di torre, dove viene conservato il "Fuoco Celeste" di Phtah, la scintilla divina incarnata in ogni essere.

In Francia, a Rennes le Chateaux dove si vocifera sia o sia stato sepolto il graal, vi è la statua di una dea (forse Diana?) con il capo sormontato da una torre e gli scrittori latini Strabone e Lucano, come viene spiegato in Sulle tracce del graal di Bizzarri e Scurria (Mediterranee) parlano della regione di Rennes Le Chateaux come di una "[...] regione 'lunare' dove un tempio dedicato a Diana di innalzava sopra l'Oppidum Ra, che designa una torre".

In egiziano e in ebraico la parola "torre" viene scritta "MGDL" ovvero "Magdal" o "Migdal", da cui Magdalena, la donna per eccellenza connessa al mito del graal. Karidven, la Dea Bianca e Grande Madre, regina incontrastata degli dei nella tradizione celtica dal V al I millennio a.C., dea della fecondità, della terra, detentrice del calderone che dava l'immortalità (in Bizzarri e Scurria il calderone della tradizione celtica è assimilato al graal) e definita da Apuleio l'omologa di Venere, Diana, Proserpina e Iside, veniva chiamata dai celti anche Rhiannon, ovvero "regina coronata da torre".

Karidven significa "porta divina" ed è raffigurata con una scala in testa. Il calderone associato a Karidven-Rhiannon è fonte di inesauribile ricchezza ed eterna giovinezza ed è strettamente legato alla resurrezione del corpo che diventa immortale.

Forse, questa torre-graal posta sul capo delle regine graaliane sta a indicare che il graal va cercato nel capo? Insomma potrebbe essere una indicazione di dove cercarlo? Tanto più che la produzione di melatonina da parte dell'epifisi viene stimolata dalla serotonina, una sostanza secreta dalla sottostante ghiandola pituitaria, più nota come ipofisi: quindi un'ulteriore indicazione di un processo chimico che si svolge nel nostro capo.

Nei Tarocchi, l'arcano chiamato La Torre rappresenta proprio una torre sormontata da una corona (ma le corone non si mettono in testa?), che viene colpita a metà della sua altezza da un fulmine e si spezza, mentre dal cielo piove manna, ovvero l'alimento divino. L'immagine ricorda in modo raccapricciante quella dell'aereo che si schianta contro la prima torre di Manhattan il 9 settembre 2001, divulgata dalla BBC ed entrata ormai nel nostro immaginario collettivo: il fulmine che colpisce la torre dei tarocchi spezzandola è proprio alla stessa altezza del lampo di luce provocato dall'aereo in collisione.

La carta seguente a La Torre è chiamata Le Stelle e, nella serie di Alesteir Crowley, Gran Maestro rosacrociano, raffigura una donna con due coppe in mano. Potrebbe indicare che una donna scopre la seconda coppa, ovvero il piccolo graal inserito nel nostro capo il cui doppio esterno ("come nel grande così nel piccolo") è sepolto in qualche luogo in Europa? Non è singolare che questa intuizione sul graal sia venuta a una donna (io) all'indomani della caduta della torre, esattamente come sembrano descrivere i Tarocchi ?

La manna che scende dalla torre potrebbe indicare la divina Amrita contenuta nella ghiandola pineale ? La Torre viene chiamata la Casa di Dio ed è collegata (come spiegato in Gardner, op.cit.) alla linea femminile di discendenza del graal. Ma perché linea femminile ?

IL GRAAL, IL VENTRE E IL SANGREAL
Parlando di graal viene in mente immediatamente un classico della letteratura sul tema, amato o odiato ma sicuramente letto da moltissimi ricercatori: il celeberrimo Il Santo Graal, di Baigent, Leigh e Lincoln (Oscar Mondadori). In quell'appassionante ricerca si ipotizzava che il Graal, anzi il Sangraal usando il nome per esteso, fosse in realtà la contrazione di Sangréal, il sangue reale, l'erede messianico partorito da Maddalena e figlio di Gesù suo marito: quindi il Sangréal diventava la discendenza messianica e per traslato il ventre della Maddalena.

Il legame tra ventre e graal si può conservare in maniera convincente anche nella teoria della ghiandola pineale. In Gardner si legge infatti che il mestruo femminile, in particolare quello delle regine della "discendenza graaliana", era ed è ricchissimo di secrezioni a base di melatonina e serotonina, tant'è vero che si trovava sulle mense reali in diluizione. Sembra che alla base del rito cristiano della coppa contente il sangue di Cristo con cui si celebra l'eucaristia, e anche alla base del mito del vampiro che bevendo sangue mantiene la sua immortalità, ci sarebbe proprio il mestruo femminile con il suo altissimo contenuto di secrezioni endocrine.

Tra l'altro Gardner spiega egregiamente come la parola vampiro derivi da "oupire", ovvero "essere superiore" da greco "uper" che significa "sopra". Inoltre quando le donne erano ancora tali e vivevano in sintonia con Madre Terra, avevano il ciclo mestruale tutte insieme, durante la luna piena (le tribù native considerano le donne mestruate come esseri divini ed esse, durante il ciclo, si ritirano tutte insieme per qualche giorno a compiere riti di pruficazione).

Anche in questo caso, dunque, la presenza di melatonina è connessa all'influenza della luna. Tali secrezioni sono anche presenti nei fluidi prodotti dal "grembo" delle donne particolarmente eccitate (nella tradizione fatata, spiega Gardner, le principesse risvegliate dal bacio del principe producono la divina Amrita).

Nell'un caso e nell'altro si associa il liquido dell'immortalità al ventre femminile, dove viene prodotto sia il sangue mestruale (sangréal) sia il fluido che precede l'atto d' amore. Ecco dunque perché il graal inteso come coppa da cui bere il nettare dell'immortalità è stato legato al sangue e al ventre femminile.

Oggi, però, sappiamo che melatonina e serotonina sono prodotte autonomamente da ogni individuo sano all'interno del suo capo, dall'epifisi e dall'ipofisi, ghiandole poste all'interno della massa cerebrale ma indipendenti da essa. Ognuno di noi, quindi, con un semplice allungamento del muscolo sublinguale, può "bere" dal graal la secrezione che dà immortalità (rallenta l'invecchiamento) e illuminazione, senza bisogno di andare nei Pirenei o in Provenza a cercare la vera coppa.

Un'ultima chicca. Ormai siamo lanciatissimi in questo gioco di specchi e rimandi così affascinante da poterci permettere un'ulteriore scoperta. L'arcano che segue Le stelle è La Luna. Aleister Crowley, questo personaggio misterioso e legatissimo alla ricerca del graal (il quale si dice abbia "ricevuto" la visione dei tarocchi a lui intitolati durante una meditazione e li abbia poi descritti alla pittrice che li realizzò), nella sua Luna non indica nessun corpo celeste luminoso e bianco.

La Luna di Crowley è composta da 2 torri parallele molto stilizzate che sembrano sostenere al centro tra loro, in alto, una sfera dalla quale scendono piccole fiammelle che si immettono in un'altra sfera sottostante, più piccola, dalla quale si irradia una luce.

L'immagine ricorda in maniera stilizzata, un cervello in sezione visto dall'alto, con le torri che formano i due emisferi cerebrali, la ghiandola pituitaria, più grande, in alto, ovvero verso il naso in sezione, la ghiandola pineale più piccola in basso verso la nuca. Le fiammelle potrebbero indicare la serotonina prodotta dalla pituitaria, che immettendosi nella pineale stimola la produzione di melatonina, la quale fa "brillare" la sfera più piccola.
By Alessandra Devana D'Elia

Fonte: Altrogiornale.org
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