"L'uomo è come un pescatore saggio che gettò la rete in mare e la ritirò piena di piccoli pesci. Tra quelli il pescatore saggio scoprì un ottimo pesce grosso. Rigettò tutti gli altri pesci in mare, e poté scegliere il pesce grosso con facilità. Chiunque qui abbia due buone orecchie ascolti!"
* * *

Il principe delle tenebre

Rispose l’uomo: “La donna che Tu mi hai posto accanto, mi ha dato dell’albero ed io ne ho mangiato".
Il Signore Dio disse alla donna: “Che hai fatto?"
Rispose la donna: “Il serpente mi ha ingannata e io ho mangiato".
Genesi 3 , 12 – 13

Che gli angeli esistano lo si incontra ad ogni passo nel percorso della Sacra Scrittura, sono stati riconosciuti dagli stessi pagani e dai filosofi greci; non ripugna l’esistenza loro, non ripugnando affatto l’esistenza di esseri immateriali. Non v’e’ contraddizione di impossibilita’ a detta esistenza.
Data la grandezza di Dio, l’esistenza degli angeli, piu’ che una convenienza, e’ una necessità.
La loro natura è spirituale, di sostanza semplice ed incorporea, sono puri spiriti costituiti; hanno intelligenza e volontà perfettissima e la perfezione di questa loro potenza, costituisce la loro felicità.
Sono stati creati immortali, sono il supremo genere della creazione ed adornamento di essa. Sono la reale e suprema corte del Re dei re, sono intelligenze supreme sulla fronte dei quali, aleggia il sorriso di Dio ed in petto ai quali arde l’Amore sempiterno di Lui.

La Storia della Chiesa è poi ricca di apparizioni angeliche e le Vite dei Santi ne sono piene per ministero di Rivelazione e di protezione.

Gli angeli fedeli conservano il nome di angeli o angeli buoni e gli angeli caduti sono detti demoni, spiriti delle tenebre, spiriti maligni o angeli di Satana, che è il loro capo.
E’ un dogma di nostra Fede che i demoni non sono stati creati tali, ma, essendo creati nello stato di grazia e di santità, sono divenuti cattivi per colpa loro.

Non è nella Bibbia Ebraica, non è nell’Antico Testamento che è rivelato il “Mysterium Iniquitatis” ; è solo nel Nuovo Testamento che appare il “principe di questo mondo“.
E’ Gesù che rivela il Mistero di Satana con l’Annuncio del Regno di Dio opposto al regno di Satana.

Ritenere sconveniente la trattazione del tema sul demonio e’ un grande errore, anche se il tema è inquietante. Se il tema ha un senso, non può che essere di grande portata e che va a toccare i temi essenziali dell’esistere e del pensare. Ci troviamo dinanzi ad una realtà che supera l’umana natura.
Ci si avvede che talvolta l’uomo, più che protagonista del male, è egli stesso vittima. L’uomo troppo spesso è servo e strumento d’una potenza malvagia, che lo tiene schiavo e lo spinge all’autodistruzione.

Il demonio, salvo eccezioni permesse da Dio, non si mostra apertamente e la sua presenza non è sperimentalmente verificabile. Egli sfugge all’osservazione umana e senza la Luce della Fede, non si riesce a vedere nelle tenebre profonde nelle quali si cela.
L'odio che Satana ha nel cuore contro Dio, sapendo che Dio è Dio e lui, solo una creatura, lo depone anche negli uomini attraverso un ateismo di facciata quando dicono di non credere in Dio.
In realtà, non sopportano che ci sia un Dio al di sopra di loro, dal Quale dipendono ed al Quale rendere conto. Fanno del loro “io” un qualcosa di assoluto, di insindacabile e di onnipotente. Dicono che Dio non c’è, ma in realtà Lo odiano, Lo combattono e Lo bestemmiano.
Satana è il loro capostipite e comunica loro quell’odio implacabile che egli genera negli abissi della sua perversione.

Cerca di provocare in noi inquietudine ed affanno. Ci ossessiona con l’incertezza per il domani, rendendoci ansiosi per il lavoro, la casa, la famiglia, la salute e con tutto ciò che sfugge al nostro controllo. Il renderci disperati è una sua grossa conquista.

Pallide, confuse, sbiadite e senza personalità, se non quella di essere contorte, sono le argomentazioni di quanti, teologi, spesso protestanti, identificano il diavolo col peccato.
Non è così. Il diavolo tenta al peccato, non è il peccato.

Il frutto maturo di Satana, non è certo oggi il satanismo, effetto tutto sommato marginale e derivato.
Il volto veramente demoniaco del male appare piuttosto in quell’insieme di volontà di dominio e di ingiustizia, che si esprime nelle attuali drammatiche situazioni che viviamo.

Esce dal quadro dell’insegnamento biblico ed ecclesiastico chi si rifiuta di riconoscere come esistente la realtà del demonio. Il male non è più soltanto “deficienza”, ma una “efficienza”, un essere vivo, spirituale, pervertito e pervertitore – terribile realtà, misteriosa e paurosa.
Dobbiamo soprattutto temere Satana perché egli riunisce in sé tutta la perversità e la potenza malefica degli altri demoni, essendo egli lo spirito del male. E’ il grande omicida sin dal principio.
Diede a sé stesso la morte eterna, inflisse la stessa sorte agli angeli complici della sua ribellione e la introdusse nel mondo; combinò e fece eseguire la Crocifissione di Gesù Cristo; ed è l’istigatore degli omicidi e degli assassinii, degli avvelenamenti, delle rivoluzioni sanguinarie, delle guerre distruttrici; dei sacrifizi umani e dell’immolazione di migliaia di fanciulli dinanzi agli altari dei falsi dei. E’ il forte armato ed è forte contro gli orgogliosi adoratori di sé stessi, forte contro gli eretici e gli apostoli, forte contro i padri che chiudono gli occhi sui vizi dei loro figli, contro i giovani libertini divenuti maestri di seduzione, contro le giovani che si abbandonano alle vanità e si dimenticano dell’innocenza, forte contro quelle persone che frequentano riunioni notturne ed orge senza nome e che hanno dimenticato il linguaggio cristiano. Chi si vuol divertire col demonio, non potrà godere con Cristo.
Satana è il principe di questo mondo. Egli è il principe di quelli che portano il suo carattere, il carattere della Bestia, perché vivono come animali che non hanno un’anima da salvare.
Egli è il dio di questo secolo perché è il dio di quelli che vivono secondo la corruzione del mondo; dio non per diritto di creazione, ma per la sua perversità, per i suoi scandali, per le sue cattive suggestioni, pel suo impero e tirannia sulle anime; egli si fa adorare come dio non solo dai pagani, ma da tutti gli amatori delle loro passioni depravate, dall’avaro, dall’orgoglioso, dall’ubriacone, dall’impudico e dai tanti altri, perché le passioni ed il peccato sono figli del demonio e questo padre si fa adorare dai suoi figli.
Potete voi immaginare cosa piu’ spaventevole di questo ritratto, cosa più capace di ispirarci il tremore salutare che dobbiamo avere, di divenire i sudditi e gli schiavi del re della città del male ?

Dio non permette che siamo tentati al di sopra delle nostre forze e il demonio nulla può fare contro di noi senza l’aiuto della nostra stessa volontà.

I primi uomini non sono rimasti come Dio li aveva creati. Si sono ribellati a Lui e il loro peccato è stato punito con l’espulsione dal paradiso terrestre. Siamo così andati incontro ad un destino di miserie, di ignoranza, di sofferenza e di morte, di profonda inclinazione al male.
Il peccato di Adamo e le sue conseguenze raggiungono per eredità (attraverso le generazioni) tutti i suoi discendenti.
A questa eredità sono quindi da attribuire anche mali fisici e malattie mentali, nonché vizi congeniti.
La realtà del Peccato Originale può essere colta dall’esperienza. Quello che ci viene insegnato dalla Rivelazione Divina, è concorde con le stesse esperienze di ognuno di noi. Infatti, se l’uomo guarda dentro il suo cuore, si scopre anche inclinato al male ed immerso in tante miserie che non possono essere certo dal Creatore che è Buono, secondo le nostre stesse esperienze ed il modo di intenderLo e di pensarLo. La realta’ del Peccato Originale può essere colta dalla stessa morte. Se Gesù ha vinto l’ultimo male che è la morte, significa che la stessa non e’ un fatto naturale voluto da Dio.
La morte è dovuta ad altre cause.

C’è un momento preciso in cui la tentazione scatta. Essa si presenta alla mente con un pensiero che cerca di attivarti. Ogni tentazione incomincia sempre con un pensiero che attraversa la mente o un’immagine che colpisce la tua fantasia.

Esiste una porta che Satana cerca di sfondare per potersi proclamare vincitore. Non si tratta della porta della mente dalla quale egli esce ed entra come e quando vuole, ma di quella del cuore di cui solo Tu e Dio possedete la chiave. Si tratta della chiave del Libero Arbitrio.
Perché Satana possa andare nel tuo cuore e divenire il tuo padrone, devi decidere di aprire.
Tutto ciò che il maligno escogita, tutta la forza che ostenta, tutte le suggestioni, le immagini e i pensieri che presenta, sono perché Tu liberamente apra.

Comprendi carissimo, che se Tu non vuoi, Satana non può catturarti. E’ un ladro che non può entrare nella casa del tuo cuore a tua insaputa. Il nocciolo del problema è che Tu non ti faccia convincere ad aprire.

Oggi si sta affermando un metodo molto sottile, quasi impalpabile ed invisibile, per sgretolare le salde fondamenta della Fede. Consiste nel non parlare delle verita’ scomode, quelle in cui non si crede, o di cui si teme che siano contestate o disattese dal mondo. Questo oscuramento di alcune verità della Fede e della morale, è uno degli espedienti più pericolosi dell’astutissima serpe.
Ecco dunque il silenzio sull’Inferno, su alcune norme morali ritenute troppo esigenti, sulla realtà del peccato e così via.
In questo modo la Fede si annacqua e la vita cristiana perde la sua tensione alla “santità”, arenandosi nella mediocrità e nel permissivismo sociale.

L’oblio che avvolge la malvagità del peccato morale, è probabilmente il male peggiore del nostro secolo.

Satana dilaga in Occidente sotto le forme dell’angoscia e della disperazione. Il Dio dell’Occidente è morente e la potenza occidentale è solo materiale. Qual è la grande debolezza dell’Occidente se non il fatto ch’esso ha perso Gesù Cristo, la Fede nella Vita Eterna, nella Realtà di Dio Salvatore dell’anima immortale, nel Giudizio Finale, nella Resurrezione ?

Quando si rifletta sulla storia dell’umanità, ci si domanda con angoscia perché essa sia in così grande misura una storia di sofferenze, di barbarie e di sangue, perché ci sia negli uomini una costante incapacità a superare gli egoismi collettivi ed individuali ed a vivere nella concordia e nella pace, a creare un mondo più giusto e più umano, pur riconoscendo essi la ragionevolezza ed il valore della giustizia, della solidarietà e della fraternità.
La risposta a questa domanda non sta nella fatalità d’un destino che incomberrebbe sulla storia umana, ma nel temibile peso che su di essa ha il peccato. Questo peso si manifesta talvolta in fenomeni che hanno più del demoniaco che dell’umano, fenomeni cioè in cui gli uomini appaiono “posseduti dallo spirito del male”.
Quanto è successo in Europa col comunismo staliniano (ad esempio), porta i segni evidenti del demoniaco nella storia.

Molti pastori della Chiesa Cattolica, invece di dire che la triste condizione di oggi è perché si è abbandonato Dio, si mettono ad organizzare ed appoggiare incontri interreligiosi, nei quali si costruiscono edifici di carta fondati sulla sabbia.

L’ecumenismo, ontologicamente cosa buona e giusta, per come è inteso e praticato oggi, l’ha inventato il diavolo perché scardina la Verita’ fondamentale della Religione Cattolica, la quale verra’ a ridursi ad un agglomerato di sette destinate a convivere con tante comunità eretiche e scismatiche che si sentiranno appagate come “chiese sorelle“.
L’odierno ecumenismo mette l’opinione sullo stesso piano della Verità e concede pari dignità alla verità e all’errore. Si parla solo di Dio; per raggiungere l’ecumenismo si parla solo di Dio e si trascura Gesù Cristo. E’ una scorciatoia, è un inganno.

Oggi si invitano tanti preti in televisione per farne delle comparse in un mondo ormai ridotto ad un palcoscenico, dove gli uomini entrano ed escono come tacchi di scarpe sulla catena di montaggio.
La religione che si esibisce alla fiera delle vanità, la religione che ricerca i segni appariscenti, la religione dei “ santoni “ e non dei “ Santi “; non ha nulla a che fare con la via della Croce percorsa da Cristo. E’ l’ennesima falsificazione satanica della religione.

“Un po’ del fumo di Satana è entrato nel tempio di Dio“, diceva Papa Paolo VI, riferendosi alla riforma liturgica, applicata in modo autoritario e violento. Fu un atto di imposizione della gerarchia sui fedeli che non avevano domandato la rivoluzione nella liturgia.
Nessuna obiezione venne ascoltata. Già operava il “principe di questo mondo“. Tutto sembrava così innovatore, intelligente, comprensibile. Il risultato è che la liturgia della Chiesa postconciliare, è una liturgia morente, priva del sacro, priva di bellezza, di grandezza.
La dissacrazione della Messa, è divenuta la dissacrazione del prete.
La nuova liturgia non contiene errori, ma taglia parti essenziali della Tradizione. Le nuove formule, opera di liturgisti perfetti della peggior perfezione, quella razionale, sono prive del pathos profondo del dialogo tra il prete peccatore, rappresentante del popolo, e il Cristo Redentore.
Non hanno sacralità. L’effetto è stato la dissacrazione della liturgia cattolica.

La Chiesa del Dio vivente, colonna e fondamento della Verità, scambiata per una organizzazione benefica, estetica, socializzatrice. Questa è l’insidia mortale che oggi va profilandosi di pari passo con l’indifferenza e l’assuefazione.

Il processo di annientamento della nostra Fede sembra incontrovertibile, ma il Signore ha promesso che le forze del male non prevarranno. Non ci resta che lottare e pregare affinchè sia più lontano possibile il momento in cui per nasconderci saremo costretti a tornare nelle catacombe.
Tutto lo lascia pensare in questa nuova primavera della Chiesa.

Per quanto riguarda i fenomeni diabolici più appariscenti come divinazioni, sortilegi, magie nere, incantesimi, possessioni, poltergeist, woodoo, macumba, messe nere, riti diabolici, case infestate, non sono qui trattati perché, pur fenomeni reali ed esistenti, non rappresentano il vero pericolo diabolico, quello che si gioca su scala planetaria. Mi limiterò ad alcune considerazioni di carattere generale.

- Oggi qualcuno tra i ricercatori moderni della mente già osa, come il famoso psichiatra californiano Van Duren, rifiutare come mistificante, la pallida terminologia semiscientifica della psicanalisi e principia ad esplorare la tragedia della follia con le precise metafore di un linguaggio tecnico da gran tempo caduto in dimenticanza: quello della stregoneria e dell’esorcismo.

- E’ opportuno rilevare il contesto più specifico di fenomeni di reale o presunta possessione diabolica, che ha indotto diversi vescovi, prima oltre oceano e ormai anche da noi, a riattivare la pratica diventata obsoleta dell’esorcismo. Il che è sintomo quantomeno di una certa flessione di fiducia nelle soluzioni terapeutiche scientifiche (pschiatria e psicanalisi) e nel riprendere quota di attese di salvezza religiosa.

- Scacciare i demoni fece parte dell’attività degli Apostoli.

- Sono molti i disadattati che entrano nelle sette. Il maggior reclutamento delle sette che vengono dall’Oriente, viene operato sui giovani della borghesia medio-alta. Superprotetti dai genitori, vissuti fuori dalla realtà, incapaci di affrontare i rischi della vita, pieni di paure e di complessi, credono di trovare nelle sette quella sicurezza che non sono riusciti ad acquistare nella vita. Soffrono d’infantilismo, come dimostra la forma di asservimento a cui si assoggettano entrando nelle sette.

Cosa ha portato Cristo sulla terra, quando c’e’ ancora tanto peccato ed egoismo?
Per l’esistenza del male che è in noi, essi vi sono. Noi siamo liberi. Dio ci lascia liberi. Ma la venuta di Cristo, proprio per questi mali riparatrice, fa sì che sia giusto che questi mali verranno giudicati.
Quindi, riparazione al male che è anche giudizio del male!

Nessuno si illuda. Al termine della vita, nel momento stesso in cui cessa il combattimento spirituale che ha nell’agonia il suo momento più solenne, per ogni anima è già deciso definitivamente del suo destino eterno!

Così come una potente calamita attrae un oggetto, che da solo nulla può fare per sottrarsi all’attrazione, così farà l’Anticristo con gli spiriti che l’avranno servito in vita.
Non vi sarà scampo, nè possibilità di difesa per loro. Per tutta una vita celato sotto l’apparenza delle cose visibili, egli si presentera’ a reclamare il suo conto.
Non crediate le mie siano solo parole. Questa è una realtà ineluttabile come la morte.

L’Eternità dell’Inferno è una verità di Fede che si basa sulle parole di Cristo che parla in più occasioni di “fuoco eterno “.

La logica dell’iniquità è quella di un rancore inestinguibile, di cui anche qui sulla terra è possibile fare delle esperienze. La pena è eterna perché il male è un mistero insondabile di odio eterno, quanto l’Amore. Oggi si cerca di aggirare le parole di Cristo, affermando che l’Inferno è vuoto.
Si tratta di uno slogan ad uso degli sciocchi che amano ingannare ed autoingannarsi. L’Inferno, infatti, prima di essere un luogo, è una condizione esistenziale di opposizione radicale a Dio e di morte spirituale. In questa condizione si trovano i demoni e tutti coloro che muoiono in peccato mortale.

Dio non si lascia deridere e l’eternità dell’Inferno nella Sacra Scrittura è certa e chiara (Mt XXV 40;Mc IX 42,43,44,45,47;Lc XVI 22,26;Apoc.XX 10,15).
Basta poi scorrere i Salmi; i Libri sapienziali; i Profeti, dove si accenna al “ tarlo che rode e non muore“, al “fuoco che non si spegne“.

Il verme che non muore nel dannato è la ricerca del Paradiso perduto. Non è né il rimorso della coscienza, né l’impossibilità di tornare indietro.

Sull’evolversi della storia umana, sono proprio i Testi biblici a dirci che la fine del mondo non avverrà attraverso un trionfo del cristianesimo, ma vedrà questo scontro fra le immani forze del male da una parte, e il piccolo gregge, il piccolo gruppo dei Credenti dall’altra.

La conclusione della vita di Gesù ha visto il Suo ingresso nel mistero dell’immane sofferenza, fino alla morte in Croce nell’ignominia e nell’abbandono. Quando tutto sembrava finito e le forze del male assaporavano la vittoria definitiva, ecco l’Intervento dell’Onnipotenza Divina che sconfigge il potere delle tenebre ed eleva nel fulgore della Gloria, Colui che il mondo aveva sperato di eliminare.
Allo stesso modo, la Chiesa, nella fase conclusiva del suo pellegrinaggio, sarà chiamata a rivivere in se stessa, la Passione di Cristo.
Sarà l’esperienza dell’angoscia del Getsemani, sarà tradita, abbandonata da tanti dei suoi.. Schiaffeggiata, derisa, flagellata ed infine condannata a morire e crocifissa.
Quando il mondo penserà di avere raggiunto lo scopo di eliminarla dalla faccia della terra, quando si appresterà a cantare vittoria, in quel momento apparirà sulle nubi del Cielo il vero padrone del mondo, che introdurrà la Chiesa nella Gloria Divina della Resurrezione.

La prima e fondamentale verità di Fede, con la quale si chiude la Bibbia, riguarda la conclusione della storia umana. Il cammino dell’uomo sulla terra terminerà con la seconda venuta di Cristo. Sarà un evento glorioso, improvviso e conclusivo.
Il “Figlio dell’Uomo“ renderà a ciascuno secondo le sue azioni. La storia umana finirà non per l’esaurimento naturale del ciclo della vita, ma per un avvenimento soprannaturale che chiamerà tutti gli uomini davanti al Tribunale di Cristo, per il Giudizio Finale.

Prima della seconda venuta di Cristo, il maligno scatenerà tutte le sue forze di seduzione e di distruzione. Negli avvenimenti immediatamente precedenti la fine del mondo, la seconda venuta di Cristo, le potenze infernali sfereranno l’estremo e disperato tentativo contro Dio e la Sua Opera di Salvezza. Si manifesterà l’uomo iniquo, il 666.
Le Scritture insistono su questo spettacolare successo finale del grande falsario. I tempi della fine, saranno dunque per i credenti quelli della massima impostura satanica: l’illusione degli uomini di salvare se stessi, senza bisogno di Dio. Rimarrà solo un piccolo gregge.
La Chiesa non entrerà nella Gloria del Regno che attraverso quest’ultima Pasqua, quando con la seconda venuta di Cristo, Dio dirà: Basta !
Va la nostra preghiera a Dio Padre Onnipotente ed Eterno, perché ci aiuti sempre più e sempre meglio a servire in Gesù Cristo Suo Figlio, l’Unico Signore del Mondo e della Storia.

A tutti i lettori l'augurio di ogni bene e un caro saluto

dal sito Antonio Bragadin

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