"L'uomo è come un pescatore saggio che gettò la rete in mare e la ritirò piena di piccoli pesci. Tra quelli il pescatore saggio scoprì un ottimo pesce grosso. Rigettò tutti gli altri pesci in mare, e poté scegliere il pesce grosso con facilità. Chiunque qui abbia due buone orecchie ascolti!"
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La cospirazione di Cristo - 2^ parte

La ricerca di Gesù Cristo:
Nell’esplorare le origini del Cristianesimo, la nostra attenzione viene naturalmente volta al suo supposto fondatore ed oggetto di adorazione, Gesù Cristo, la cui storia è narrata nel Nuovo Testamento. Tanto interesse e fascino è circolato attorno questo operatore di meraviglie lungo i secoli che sono stati scritti numerosi e considerevoli tomi per completare la storia del Nuovo Testamento scavando nei pochi indizi riguardanti la natura di Gesù e dal retroterra storico per produrre uno schizzo biografico che o rafforzi la fede o riveli un lato più umano di questo uomo di Dio a cui tutto può far riferimento. Ovviamente, considerando il tempo e l’energia spesa su di essi, i soggetti del Cristianesimo e del suo leggendario fondatore sono molto importanti per la mente e la cultura Occidentale, e, sempre più anche per quello Orientale. Ciò nonostante, poco è scaturito da tutti questi sforzi, poiché il Gesù “reale” rimane un fantasma, che muta per accordarsi alle necessità dell’era e dell’osservatore.
Di fatto, è stato detto che Gesù è ogni cosa per tutte le persone. Questa affermazione è certamente vera, poiché fin dai primi tempi la sua natura ed il suo personaggio sono stai interpretati e re-interpretati per adattarli al contesto culturale dei suoi proponenti e rappresentanti, Come dice Burton Mack in The Lost Gospel of Q:

Nel corso della storia Cristiana, per prender un esempio di una serie di cambiamenti sociali e culturali, il Cristo è stato ri-raffigurato nuovamente molte volte. Nel periodo prima di Costantino, quando i vescovi prendevano il loro posto come capi delle chiese, il Cristo era comunemente raffigurato come un buon pastore che avrebbe guidato il gregge alla sua dimora celeste. Dopo Costantino, il Cristo era raffigurato come il vincitore sulla morte ed il sovrano del mondo. Durante il periodo medioevale, quando la Chiesa era il veicolo primario della tradizione sia sociale che culturale, la storia dell’ascesa di Cristo dalla croce (o dalla tomba) al seggio della sovranità, del giudizio, e della salvezza in cielo focalizzava l’immaginazione Cristiana in un Cristo in un mondo veramente omnicomprensivo a tre piani. Un poco più tardi vediamo comparire il Cristo Gotico, e quindi il Cristo del crocefisso, l’uomo della Galilea, il Cristo cosmico, il Cristo femminile, e così via. In ciascun caso, furono necessari i re-arrangiamenti per adeguare il mondo mitico ai nuovi vincoli sociali e ai sistemi di conoscenza culturale.

Infatti, Gesù iniziò il suo regno onnipotente quando figli di Dio e re sacri erano in voga. Dopo lo schioccante e sanguinoso subbuglio del Medio Evo, comunque, nelle menti dei disperati egli divenne un insegnante di moralità compassionevole ma umano, poiché era ovvio che egli non avrebbe potuto essere in modo soprannaturale a custodia della chiesa che, nel suo nome, stava torturando e massacrando a milioni. Durante gli sconvolgimenti del 20° secolo, Gesù fu considerato un eroico rivoluzionario che lottava contro l’oppressione, come anche un comunista. Quando vari guru e jogi indiani divennero famosi con i loro trucchi magici, era di moda collocare Gesù in India e/o in Tibet. In quel periodo ci fu anche l’esplosione psichedelica, tanto che Gesù divenne presto un fungo magico. All’interno del movimento “New Age” che iniziò con il rinascere dello spiritualismo lo scorso secolo, egli è diventato “Il Cristo Cosmico” e “la Consapevolezza di Cristo". Ultimamente egli è diventato anche un negro, un bianco super macio, un gay, una donna, un eretico, un “contadino Mediterraneo”, un macellaio ortodosso il cui nome non era Gesù, un “saggio Cinico”, un Arabo, come pure il marito di Maria Maddalena e padre di molti figli, da cui è discesa almeno una famiglia reale Europea. Ora, col popolare soggetto degli UFO ed extraterrestri, Gesù è un alieno con poteri straordinari perché egli è di razza superiore, con numero indefinibile di gruppi “alieni“ che rivendicano la discendenza da lui. Come comandante di una enorme nave spaziale, questo Gesù alieno attende nelle ali per rapire dalla terra i veri credenti al momento giusto durante i cambiamenti della terra in arrivo. In un certo senso, Gesù è un alieno, in quanto la gente è tanto alienata dalla storia effettiva del pianeta che non può capire la sua vera natura.
Wells aggiunge alla lista delle “biografie” di Gesù:

Nella passata generazione, il Gesù “reale” è stato variamente un mago (Smith), un rabbi Galileo (Chilton), un giudeo marginale (Meyer), un bastardo (Schaberg), una cifra (Thiering), un dissidente di Qumran (Allegro, e al.), uno Giudeo gnosticizzante (Koester), un Giudeo dissidente (Vermes), un uomo felicemente sposato e padre di figli (Spong), un bandito (Horsely), un entusiastico (probabilmente Zelota?) oppositore del culto del Tempio (Sanders). Forse più rimarchevole di tutti è il Gesù “reale” del Westar Project/Jesus Seminar la cui esistenza è stata fissata su un numero appena superiore a trenta detti “autentici”, derivati da una applicazione eclettica dell’assioma biblico-critico e confermato dal voto dei membri del seminario.

Nonostante tutta questa letteratura venga continuamente raffazzonata, è ovvio che non abbiamo a che fare con la biografia ma con la speculazione, e nel pubblico in genere rimane una seria e sfortunata carenza di educazione riguardante la religione e la mitologia, specialmente quella di Cristo. Certamente, alla maggioranza della gente nella maggior parte delle scuole e delle chiese viene insegnato che Gesù Cristo era una figura storica reale e che l’unica controversia riguardo a lui è che alcuni lo accettano come Figlio di Dio ed il Messia, mentre altri no. Comunque, mentre questo è il dibattito rovente più evidente oggi, non è il più importante. Per quanto possa sembrare schioccante alla massa generale, la controversia più lunga e profonda su questo argomento è se sia mai esistita realmente una persona chiamata Gesù Cristo o meno.

Storia e Posizioni del Dibattito
Il dibattito se Gesù Cristo sia o meno un personaggio storico potrebbe non essere apparente dalla pubblicazioni trovate pronte nelle librerie popolari; comunque, iniziando più di duecento anni fa, un gruppo significativo di studiosi cominciarono a sorgere per sfidare credenze sostenute da lungo tempo. In tempi più recenti, questa controversia esplose quando GA Wells pubblicò Did Jesus Exist? e The Historical Evidence for Jesus, tra gli altri, che cercavano di provare che Gesù non è un personaggio storico. Un tentativo di confutare Wells fu fatto in Jesus: The Evidence, un volume intero (sottile) scritto per stabilire che Gesù è esistito veramente. Si dovrebbe notare che non sarebbe stato necessario alcun libro del genere se l’esistenza di Gesù Cristo come figura storica fosse stato un fatto provato accettato da tutti. In aggiunta, non è raro in una discussione su Gesù sentire qualcosa del tenore, “Non mi fraintendete – io credo che egli è esistito”, un strana dichiarazione, poiché, secondo la fede popolare, “Tutti sanno che egli è esistito”. Se l’ultima affermazione fosse vera, questo tipo di commento dubbioso “non fraintendetemi” non sarebbe necessario. Nessuno discutendo Abramo Lincloln, per esempio, ha bisogno di chiarire la propria posizione esprimendo la convinzione che Lincoln sia esistito.
Certamente, è un tale dubbio, che è esistito dall’inizio dell’era Cristiana, che ha portato molti ricercatori della verità lungo i secoli a ricercare a fondo su questo importante soggetto da una prospettiva indipendente e a produrre un volume impressionante di letteratura che, anche se nascosta, soppressa o ignorata, comunque ha dimostrato logicamente ed intelligentemente che Gesù Cristo è una figura mitologica sulle stesse linee degli dei dell’Egitto, Inghilterra, Grecia, India, Fenicia, Roma, della terra dei Sumeri e altrove, entità attualmente riconosciute come miti invece che come figure storiche, dalla corrente principale degli esperti e pure dalle masse. Scavando profondamente in questa grande mole di lavoro, si trova la prova che il carattere di Gesù di fatto è basato su questi miti ed eroi molto più antichi. Si scopre che la storia del vangelo non è, quindi, una rappresentazione storica di un falegname ribelle giudeo che ebbe incarnazione fisica nel Levante 2.000 anni fa. In altre parole, è stato dimostrato continuamente e per secoli che la storia di Gesù Cristo fu inventata e non raffigurava una persona reale che era o un “figlio di Dio” superumano o un uomo che fu “evemeristicamente” composto da seguaci entusiastici fino a diventare una fiaba superumana.
Nell’ambito di questo dibattito riguardante la natura ed la personalità di Gesù Cristo, quindi, ci sono state tre scuole principali di pensiero: i credenti e gli evemeristi, ambedue delle quali sono storicizzanti, e i miticisti.

I credenti
I credenti prendono la bibbia Giudeo-Cristiana come “la Parola di Dio” letterale, accettando “per fede” che ogni cosa contenuta al suo interno sia un fatto storico scritto infallibilmente da scribi “ispirati da Dio”. Come vedremo, questa posizione è assolutamente insostenibile, e richiede devozione cieca e non scientifica, poiché, anche se non teniamo conto degli innumerevoli errori commessi lungo i secoli dagli scribi che hanno copiato i testi, la cosiddetta infallibile “Parola di Dio” è intrecciata da inconsistenze, contraddizioni, errori e racconti esagerati che allunga la credulità fino al punto di non-esistenza. Per accettare l’affermata reltà del racconto Cristiano, cioè, che un Dio maschio scese dai cieli come proprio figlio attraverso l’utero di una vergine Giudea, fece miracoli stupefacenti, fu ucciso, risuscitò e salì al cielo, noi non dobbiamo solo sospendere il pensiero critico e l’integrità, ma dobbiamo anche essere preparati a tollerare una immagine ripulsiva e generalmente falsa del mondo antico e dei popoli. In particolare, noi dobbiamo accettare di credere con fervore che “il mite Gesù” – che era, si afferma, Dio onnipotente - fu flagellato senza pietà, torturato, ed ucciso dai Romani e dai Giudei, gli ultimi dei quali possiedono l’ignominia ed il marchio di essere considerati per l’eternità come “vipere”, “serpenti”, “figli di Satana” e “uccisori di Cristo” colpevoli di deicidio che urlarono esultanti “crocifiggilo!” e “fa che il suo sangue sia su di noi e sui nostri figli!”
In aggiunta a questa nozione odiosa, ci si aspetta che crediamo che solo Dio onnipotente e perfetto potesse sistemare il mondo, che anzitutto egli aveva creato male, con l’atto di riparazione col sangue, specificatamente col suo proprio sangue; ma, noi sappiamo che tale riparazione col sangue è radicata nell’antico uso di sacrificare umani e animali, servendo fondamentalmente come un rituale di capro espiatorio barbarico. Veramente, il sacrificio di Dio sembra molto peggio di quello sia di animali che umani, comunque questo deicidio viene ritenuto essere uno dei concetti “religiosi” più alti. Di fatto, è il “piano di Dio!”. Come dice Kersey Graves in The World’s 16 Crucified Saviors:

E in seguito, quando ridono alla superstizione giudaica di un capro espiatorio, che tengano bene in mente che le persone più sensibili e intelligenti possono ridere a loro volta alla loro dottrina di un Dio espiatorio….. Il sangue di Dio deve fare ammenda per i peccati di tutta la famiglia umana, come montoni, capre, vitelli ed altri animali espiarono per i peccati di famiglie e nazioni sotto sistemi più antichi…. Qualcuno deve pagare la penalità di sangue, qualcuno deve essere macellato per ogni piccola debolezza o peccatuccio o sbaglio grossolano morale in cui l’uomo che sbaglia possa capitare di inciampare durante il pellegrinaggio della vita, mentre viaggia attraverso il deserto del tempo, anche se un Dio deve essere trascinato dal suo trono in cielo, e assassinato per compierlo….. L’anima di chi – in possesso della più piccola sensibilità morale - internamente ed istintivamente non si rivolta contro una simile dottrina? … Noi sosteniamo che tale dottrina sia un pretenzioso insulto al Padre che ama tutti – che, ci viene detto, è “a lungo sofferente in compassione”, e “abbondante nel perdono” – per addebitare a Lui il sanzionamento di una tale dottrina, tanto meno di averla originata.

Nell’abbracciare il Cristianesimo come realtà, ci si chiede anche di sostenere che, per far passare “il suo” importante messaggio “Dio” venne sulla terra in una area remota del modo antico e parlò il sempre più oscuro linguaggio dell’aramaico, invece che il Greco o il latino parlati più universalmente. Dobbiamo anche essere pronti a credere che ora c’è un uomo invisibile di una particolare gruppo etnico che fluttua presentemente ovunque in cielo. In aggiunta, ci si chiede di ridicolizzare e scartare come fantasie le leggende ed i racconti quasi identici di molte altre culture, ricevendo con allegramente la favola Cristiana come fatto. Questo atteggiamento dogmatico in effetti rappresenta bigotteria e pregiudizio culturale. Tutto considerato, credendo ciecamente veniamo posti di fronte a quello che può risultare essere solo un piano ripugnante e grottesco da parte di “Dio”.

Gli Evemeristi
E’ a causa di tali credenze e richieste pregiudizievoli che molti hanno respinto le pretese Cristiane in quanto incredibili e senza interesse. Ciò nonostante, numerosi di questi dissidenti hanno sostenuto che dietro le favolose storie di fate trovate nei vangeli ci fu un Gesù Cristo storico da qualche parte, una opinione solitamente basata sul fatto che viene comunemente sostenuto, non perché i suoi proponenti hanno studiato la materia o visto chiara evidenza per sostenerlo. Questo “meme” o programmazione mentale di un Gesù storico è stato martellato nelle teste di miliardi di persone per circa 2.000 anni, tanto che viene presunto a priori da molti, inclusi “studiosi” che hanno avanzato una gamma di ipotesi speculative appese su fili molto tenui relativi alla “vita di Gesù“. Coloro che fanno queste ipotesi spesso sostengono che un maestro giudeo storico chiamato Gesù fu deificato o “evemerizzato” da zelanti seguaci, che aggiunsero alla sua “storia” mondana una pletora di qualità soprannaturali e aspetti trovati ampiamente in più antichi miti e religioni dei misteri.
Questa scuola di pensiero, chiamata “Evemerismo” o “Euemerismo”, viene chiamato da Evemera, o Euemero, un filosofo greco del 4° secolo AC che sviluppò l’idea che, gli dei dell’antichità, invece di essere creature mitiche, come veniva accettato dagli intellettuali in auge, erano di fatto personaggi storici, re, imperatori ed eroi le cui gesta furono deificate successivamente. Di queste varie “biografie” evemeriste, le più popolari sono che Gesù fu un insegnante compassionevole che irritò i Romani con la sua bontà, o un ribelle politico che diede fastidio ai Romani col suo incitamento alla discordia, per cui fu messo a morte. Wells commenta a proposito della teoria del giorno:

Poiché l’attivismo politico oggi e alla moda, si ha una vasta percezione che un Gesù rivoluzionario è più “rilevante” del Gesù dei teologi liberali del diciannovesimo secolo che “andò in giro facendo del bene” (Atti, 10:38). Ambedue questi Gesù riflettono semplicemente quello che in ciascun caso i commentatori valutano di maggior valore piuttosto che il peso dei testi. Se Gesù fosse stato politicamente fastidioso, i suoi sostenitori sarebbero stati arrestati con lui. Ma non c’è cenno di questo in nessuno dei vangeli.

Egli afferma ancora:

Ci sono …. Tre ovvie difficoltà contro la supposizione che un Gesù storico di fatto sia stato messo a morte in quanto ribelle:

1) Tutti i documenti Cristiani prima dei vangeli lo ritraggono in un modo difficilmente compatibile con l’idea che egli fosse un agitatore politico …
2) Se le sue attività fossero state primariamente politiche, e gli evangelisti non fossero stati interessati alle sue politiche – o ritenessero non opportuno menzionarle -, allora quale era il motivo del loro forte interesse in lui? Come giunsero a supporre che un ribelle, le cui idee rivoluzionarie essi cercarono di sopprimere nei loro vangeli, fosse il salvatore universale?
3) Se un episodio quale la pulizia del tempio non fosse stato un atto religioso (come sostengono i vangeli) ma un tentativo armato di prendere l’edificio e di scatenare una ribellione generale, perché Giuseppe non dice nulla di questo? Come ha osservato Trocmè … un attacco militare al tempio non sarebbe stato ignorato da questo scrittore che era tanto interessato a mostrare i pericoli di una rivolta e dalla violenza. Il silenzio di Giuseppe è corroborato dalla positiva affermazione di Tacito che non ci fu sommossa in Palestina sotto Tiberio (AD 14-37), mentre i regni precedenti e seguenti furono caratterizzati da ribellione e agitazione in quel luogo…

Di queste varie “vite di Gesù”, Wells dice anche:

Ora è uso scartare con disprezzo molte vite di Gesù del diciannovesimo secolo in base al fatto che i loro autori semplicemente trovarono in lui tutte le qualità che essi stessi consideravano stimabili. Ma oggi la vasta circolazione di libri che lo ritraggono come un ribelle sembra ancora un’altra illustrazione dello stesso fenomeno.

Lo studioso evemerista Shaye Cohen, professore di Studi Giudaici e Religiosi alla Brown University, ammette la situazione disperata di cercare di trovare questo riformatore/ribelle “storico” sotto gli strati aggiunti dei miracoli:

Gli studiosi moderni hanno ripetutamente re-inventato Gesù o ripetutamente riscoperto in Gesù quello che essi vogliono trovare, siano essi razionalisti, Cristiani liberali del 19° secolo, siano operatori di miracoli apocalittici nel 20° (secolo), siano rivoluzionari, sia qualsiasi cosa che essi vogliano trovare. Anche al giorno d’oggi gli studiosi stanno facendo questo. La gente sta ancora cercando di immaginare i detti autentici di Gesù…, tutti i nostri studiosi liberali Protestanti della classe media … voteranno e decideranno quello che Gesù avrebbe dovuto dire, o avrebbe potuto dire. E senza dubbio i loro voti riflettono i loro valori Cristiani profondamente radicati, molto sinceri, molto autentici, che io non contesto per un momento. Ma il loro prodotto, naturalmente, è messo in crisi dal problema che noi siamo incapaci di avere dei criteri sicuri in base ai quali distinguere il reale dal mitico o che cosa vogliamo che sia in un determinato modo da ciò che di fatto fu così ….

Queste varie teorie alla fine costituiscono un girare la ruota in un futile sforzo di recuperare storicità, una storicità qualsiasi, nel racconto del vangelo. A causa della mancanza della personalità nei vangeli e l’irrazionalità del racconto, gli storicizzatori devono pervadere il personaggio con le loro personalità ed interpretazioni della realtà, come: “Quando Gesù disse, “beati i poveri”, egli certamente non intendeva che la povertà è una benedizione ma che coloro che hanno vissuto in povertà sono buoni, perché essi non ricorrono a ruberie”. E per tirar fuori il Gesù “reale” dopo che gran parte della sua “vita” è rimossa, gli studiosi devono ricorrere a ragionamenti del tipo più distorto:

Mentre i miracoli di Gesù potrebbero essere creati facilmente e moltiplicati dalla credulità dei Suoi seguaci, [i seguaci] non avrebbero mai potuto elaborare dottrine etiche, speculative, o soteriologiche, che, quantunque in alcun caso originali, presentano nuove combinazioni di concetti religiosi e di principi etici già affermati.

Così abbiamo un’ammissione che Gesù non portò nulla di nuovo, ma un’insistenza comunque che Gesù meritò valore perché egli combinò in modo nuovo concetti non originali. In realtà, anche questo tipo di eccletticismo non era nuovo ma alquanto comune molto tempo prima che venisse fuori la personalità di Cristo. In The Hstorical Jesus and the Mythical Christ, a proposito degli sforzi di questi studiosi Gerald Massey dice:
E’ pietoso rintracciare i poveri fedeli spigolatori che scelsero ogni frammento caduto o trovatello e randagio disperso dei miti, e osservare come essi fecero tesoro di ogni tratto e sfumatura del Cristo ideale per costruire il ritrato personale di colui che loro supponevano reale.

In Ancient History of the God Jesus, Edouard Dujardin sull’Evemerismo osserva:

Questa dottrina oggi è discreditata eccetto nel caso di Gesù: Nessuno studioso crede che Osiride o Giove o Dioniso sia stato una persona storica promossa al rango di dio, ma viene fatta eccezione solo in favore di Gesù … E’ impossibile basare il lavoro colossale del Cristianesimo su Gesù, se era un uomo.

Veramente, gli studiosi evemeristi ammetteranno che questo Gesù umanizzato spogliato di tutti i miracoli non avrebbe “fatto un blip sullo schermo radar di Pilato”, essendo insignificante come uno degli innumerevoli sobillatori che percorrevano la Palestina in questo periodo. Se togliessimo tutti gli eventi miracolosi che circondano la storia di Gesù per rivelare un umano, certamente noi non troveremmo nessuno che avesse potuto aver raccolto grandi folle attorno a lui a causa della sua predicazione. Ed il fatto è che questo predicatore catalizzatore di folle trova il proprio posto nella “storia” solo nel Nuovo Testamento, completamente ignorato dalle dozzine di storici del suo periodo, un’era considerata una delle meglio documentate nella storia. Un tale personaggio invisibile, quindi, non avrebbe mai potuto diventare un dio adorato da milioni.
Difatti, la risposta Cristiana standard agli evemeristi è stata che nessun Gesù così, spogliato dei suoi miracoli ed altri attributi soprannaturali, avrebbe potuto mai “essere stato adorato come un dio o anche essere stato salutato come il Messia di Israele”. Questa risposta è assolutamente accurata: Nessun semplice uomo avrebbe potuto creare una tale baraonda e fanatismo infernale, il prodotto di cui è stato l’incessante spargimento di sangue e la schiavizzazione dello spirito. L’"inspirazione” impazzita che ha tenuto a galla la Chiesa conferma semplicemente le origini mitologiche di questo racconto. In aggiunta, come nota Higgins, la teoria dell’Evemerismo è servita alla Chiesa Cattolica:

… che gli dei degli antichi non fossero nient’altro che gli eroi o benefattori dell’umanità, vissuti in periodi molto illetterati e remoti, ai quali una discendenza grata attribuì onori divini… a prima vista sembra probabile; e poiché è servito allo scopo dei sacerdoti Cristiani, per renderli capaci di distruggere la religione degli antichi, e, nell’esporre le sue assurdità, per mettela in contrasto svantaggiosamente con il loro, [l’Evemerismo] è stato, e continua ad essere, inculcato in modo seducente, in ogni seminario pubblico e privato…. Quantunque l’adorazione degli Eroi a prima vista sembra plausibile, occorre molta poca profondità di pensiero o istruzione per scoprire che non ha molto fondamento nella verità…

In Pagan Christ, JM Robertson sull’Efemerismo afferma:

Non è l’attribuzione di prodigi a qualche uomo notevole che ci porta a dubitare della sua realtà. Ogni caso deve essere considerato nei suoi meriti quando applichiamo i controlli della evidenza storica: Noi dobbiamo distinguere tra quello che l’immaginazione ha aggiunto ad una biografia scarna, e quei casi nei quali la biografia stessa è stata aggiunta a quello che è cresciuto da una dottrina rituale.

La linea di fondo è che quando si rimuovono tutti gli elementi di quei miti precedenti che contribuirono alla formazione dell’uomo di dio Giudeo, non rimane nessuno e nulla di storico a cui puntare. Come dice Walker, “Gli sforzi degli studiosi per eliminare il paganesimo dai Vangeli per trovare un Gesù storico si sono dimostrati senza speranza come cercare il nocciolo in una cipolla”. Massey afferma: “… una somiglianza composta di venti persone differenti fuse in una …. Non è qualcuno”. Ed è chiaro che, nei loro tentativi disperati, gli studiosi evemeristi hanno aggiunto le loro somiglianze al composto.

I Miticisti
Questo centro mancante alla cipolla, lungo i secoli, è stato riconosciuto da molti individui che così non hanno potuto accettare la natura storica di Gesù Cristo, perché non solo non c’è prova della sua esistenza ma virtualmente ogni evidenza lo indica come se fosse un personaggio mitologico. Come affermato, questa “Scuola Misticistica” cominciò a fiorire a cominciare da pochi secoli fa, spinta dalle scoperte archeologiche e linguistiche e dagli studi, come anche dalla riduzione del potere della Chiesa e delle varie persecuzioni dei suoi critici. Questo gruppo è stato costituito da un numero di individui eruditi e coraggiosi che hanno superato il condizionamento della loro cultura per osservare da vicino e con occhi lucidi nelle tenebrose origini della fede Cristiana. Massey illustra il punto di vista dei misticisti:

La supposizione generale concernente i vangeli canonici è che l’elemento storico fosse il nucleo centrale del tutto, e che le favole siano state accumulate intorno ad esso, mentre il mito, essendo preesistente, prova che il nocciolo della storia sia stato mitico, e ne consegue che la storia sia incrementale …. Fu la storia umana che si accumulò attorno alla divinità, e non un essere umano che divenne divino.

Mentre la scuola miticistica ha solo fatto incursioni reali nella passata coppia di secoli, e anche se il suo brillante lavoro e intuizione sono stati ignorati dalla corrente principale di “esperti” sia nel campo dei credenti che degli evemeristi, gli argomenti dei miticisti sono stati costruiti su una lunga linea di criticismo della Bibbia. In effetti, questa controversia è esistita proprio fin dall’inizio come è evidenziato dagli scritti degli stessi padri della Chiesa, cioè, quelli che fondarono la Chiesa Cristiana, che rivelarono che loro erano costantemente forzati a difendere dalla intellighenzia “Pagana” quello che similmente i non-Cristiani ed altri Cristiani (“eretici”) videro come un racconto insensato e fabbricato con assolutamente nessuna evidenza che ciò avesse mai avuto luogo nella storia. Come dice Rev. Robert Taylor in The Diegesis, “E dal periodo apostolico in giù, in una successione mai interrotta, ma mai tanto fortemente ed enfaticamente che nei primissimi tempi, l’esistenza di Cristo come uomo fu negata più strenuamente”. Di fatti, come Taylor afferma anche:

Quelli che negarono l’umanità di Cristo furono la prima classe di coloro che si professarono Cristiani, e non i solo i primi in ordine di tempo, ma in dignità di carattere, in intelligenza, ed in influenza morale… Coloro che negarono l’umanità di Cristo, o, in una parola, coloro che si professavano Cristiani, che negavano che fosse mai esistito alcun uomo come Gesù Cristo, ma che presero il nome Gesù Cristo per significare solo un’astrazione, o prosopopea, il principio della Ragione personificato; e che intese l’intera storia del vangelo come una sublime allegoria … questi furono i primi, e (non è disonore al Cristianesimo definirli) i Cristiani migliori ed i più razionali.

Ancora, questa negazione di Cristo nella carne si trova molte volte negli scritti del tempo, incluso il Nuovo Testamento stesso, ma è ignorato dagli storicizzatori, siano essi credenti che evemeristi. Veramente, nella loro ricerca “esaustiva” in questo soggetto della massima importanza, gli storicizzatori o hanno ignorato volutamente e senza ragione le grandi menti della scuola miticicstica o non si sono mai imbattuti in essi. Se supponiamo che gli storicizzatori deliberatamente non abbiano preso in considerazione questi studiosi, possiamo solo concludere che questo sia perché gli argomenti dei miticistici fossero stati troppo intelligenti e affilati per poterli confutare. Naturalmente, le opere dei miticisti non sono state rese disponibili prontamente al pubblico, soppressi indubbiamente per paura perché essi sono in qualche modo irrefutabili, così noi non possiamo dare colpa completamente agli “esperti” per non averli mai letti. Gli argomenti di questi particolari misticismi, comunque, sono il più importante lavoro fatto in questo campo fino ad oggi, cosicchè qualsiasi confutazione che non li abbia presi in esame in modo adeguato non è nè esaustiva nè convincente.
Quegli storicizzatori che hanno riconosciuto i punti di vista dei misticisti, non essendo capaci di confutare il voluminoso quantitativo di evidenza in relazione alla natura mitica di Cristo, sono costretti a scartare la ricerca e le conclusioni dei misticismi sostenendo che il loro lavoro è “superato”. Ma, l’argomento misticistico è esistito dall’inizio dell’era Cristiana, e non c’è ancora alcun argomento cogente che dimostri che esso sia “superato”. Ancora, se è “sorpassato” semplicemente perché viene prima, quanto molto più superata è la Bibbia, che venne così tanto tempo prima?
Si sostiene anche che i misticisti danno troppa importanza alle origini Pagane ed ignorano gli aspetti Giudaici del racconto del Vangelo. Gli elementi Giudaici, argomentano gli storicizzatori, devono essere storici e, quindi, Gesù è esistito. Specioso e sofistico comunque possa essere, poiché chiunque può interpolare dati quasi storici in una storia fittizia - e molti hanno fatto ciò, dai compositori dell’Iliade a quelli del Vecchio Testamento e un numero indeterminato di altre novelle – questo argomento storicizzante ha convenientemente permesso di scartare l’intera scuola misticista, nonostante l’evidenza schiacciante in suo favore e la mancanza assoluta in seguito nel campo storico.
Il fatto è che sono gli studiosi storicizzatori stessi che non prestano sufficiente attenzione agli aspetti Giudaici, perché se lo facessero, scoprirebbero che questi elementi sono frequentemente erronei, anacronistici ed indicatori di una mancanza di conoscenza circa la geografia ed altri dettagli che non sarebbero stati tali, se gli scrittori fossero stati indigeni al periodo e testimoni oculari agli eventi.
Massey riassume la posizione miticistica:

Può essere dimostrato che il Cristianesimo pre-esistesse senza il Cristo personale, che fu continuato nel secondo secolo da Cristiani che rigettarono interamente il carattere storico, e che la supposta descrizione storica nei Vangeli Canonici esisteva come mitica e mistica prima che esistessero i Vangeli stessi.

Ed egli afferma ancora, “Sia considerato come il Dio fatto umano, che come un uomo fatto divino, questo personaggio non è esistito mai come una persona”. Inoltre, come si vedrà, la rivendicazione della preesistenza della raffigurazione del vangelo fu ripetutamente confermata dai Cristiani. Quindi, secondo la scuola misticista, il Nuovo Testamento potrebbe essere chiamato giustamente, “Vangelo delle Finzioni” e la religione Cristiana potrebbe essere denominata “Cospirazione Cristiana”.

dal libro
La Cospirazione di Cristo
di Acharya S

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