"L'uomo è come un pescatore saggio che gettò la rete in mare e la ritirò piena di piccoli pesci. Tra quelli il pescatore saggio scoprì un ottimo pesce grosso. Rigettò tutti gli altri pesci in mare, e poté scegliere il pesce grosso con facilità. Chiunque qui abbia due buone orecchie ascolti!"
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La natura multidimensionale della vita

Alcune riflessioni sull'essenza divina dell'essere umano aprono uno spiraglio di luce sul percorso di unione tra scienza e spiritualità. Alle soglie del nuovo millennio, la tecnologia è stata ampliamente applicata in tutti i settori. La scienza, nella seconda metà di questo secolo, ha tratto numerose risposte dalla ricerca, pertanto la tecnologia che verrà impiegata nel futuro porterà a nuove realizzazioni ritenute un tempo fantascientifiche. Dunque, l'uomo si lancia verso l'ignoto. Ma chi è quest'uomo? Lo conosciamo veramente bene? Con un microfono in mano, collegato ad un registratore, proviamo ad intervistare alcuni passanti. "Scusi, lei sa chi è l'uomo?"
Al primo impatto la domanda sembra tanto banale che le persone hanno un attimo di incertezza, pensando ad una burla. Poi, qualcuno, un po' seccatamente risponde: "… ma… io, … lei, … noi tutti, non vede?" lasciando palesemente intendere "che sciocco!". Certamente, per i pigri mentali, il tutto lascia già presagire una lettura noiosa, ma al ricercatore attento, con una mentalità aperta, sono possibili alcune riflessioni. Aprendo un piccolo spiraglio di luce che merita tutta l'attenzione per essere indagato, appreso ed interiorizzato.


L'Uomo di luce: Sono stati fatti tanti passi avanti nella scienza, nelle tecnologie, nelle arti, nello stato sociale, ma pochi nella conoscenza dell'Uomo. La parte fisica ha prevalso su l'intimo sentire e la coscienza dell'uomo è rimasta in un profondo torpore. Purtroppo le credenze religiose ed alcuni teologi che maggiormente avrebbero dovuto elevare, approfondire il pensiero, la conoscenza sulle Realtà dell'Uomo & Dio, invece sonnecchiano, nicchiano, riproponendo vecchi dogmi ossidati dal tempo.
Cerchiamo di interpretare meglio quella che definiamo ipocrisia della scienza e delle religioni. La prima vuole Dio per misurargli la "febbre", per affermare che esiste, scartando a priori la verità assoluta, la Causa Prima da cui tutto prende vita sotto molteplici forme e stadi vibratori. La scienza, difatti è costretta a negare se stessa ogni qual volta supera un limite non previsto su quanto appena scoperto. Secondo, le religioni, pur essendo così presuntuose nell'affermare che ognuna di loro è la sola ed unica depositaria del VERBO, non collaborano con la scienza in campi di ricerca validi, trincerandosi dietro imposizioni di fede. Assistiamo ancora una volta al "gioco dei ruoli e delle parti" e la verità divina viene confusa, addomesticata, adattata, imposta. Chi ha il coraggio di contrastare i padri della scienza e delle religioni, con verità dello spirito è tacciato di insipienza o di eresia. Si cerca il divino con i cinque sensi, con una coscienza ancora troppo circoscritta e poco aperta. Per la Sua natura, Dio deve essere ricercato nell'eterno, nell'infinito. Per avvicinarsi a queste qualità divine, un aiuto ci viene dalla consapevolezza delle multidimensionalità nella quale la vita spesso si manifesta. Quando l'uomo inizia a ricercare questi aspetti, scopre che lo spazio ed il tempo intesi sul piano fisico sono relativi e danno unicamente la sensazione di un illusorio divenire. I valori della vita che diversamente si manifestano nelle dimensioni più sottili cambiano, nella nostra coscienza il concetto di essere e non del divenire. Questo salto di qualità ci fa superare un grande limite proprio della dimensione fisica: lo scorrere del tempo.
Questa nuova conquista del sentire, la consapevolezza della nostra luminosità, concretizza l'insegnamento che abbiamo ricevuto. L'uomo è fatto ad immagine di Dio. Spostandoci in dimensioni ancora più sottili, con una coscienza più estesa, è possibile raggiungere la dimensione dell'eterno presente. Verità senza inizio senza fine. Questa è un'altra delle grandi qualità di Dio che si unisce all'eterno e all'infinito, appunto, Senza Tempo! Facendo queste poche riflessioni, abbiamo già perso il titolo di sciocchi. Vediamo ora, se è possibile barattarlo con quello di presuntuosi. Il primo colpo di scure si abbatte su un'affermazione religiosa, un dogma fuorviante: "non è vero che l'uomo ha un'anima", (vedo già chi si straccia le vesti). È vero l'inverso, è l'anima che prende un corpo. Questo ribalta totalmente il concetto di chi sia l'uomo. Guardandoci allo specchio non possiamo più affermare: "io sono quello".
A riflettersi è soltanto un abito, un corpo proprio della dimensione fisica, di materia, che (l'anima) ha indossato per manifestarsi in questa dimensione. Tanto è vero che, quando l'anima migra, sia pure momentaneamente, nelle dimensioni più sottili, deve lasciare il corpo fisico e utilizzare i livelli più sottili o comunque idonei per la dimensione in cui si trova. Sento già le obiezioni. Cosa c'è di nuovo? Si sa che l'uomo ha un'anima! Se è così scontato allora mi domando, perché l'uomo discrimina? E perché è razzista? Poiché è l'anima che si veste di un corpo, poco importa se questo è bianco, nero, giallo, alto, basso, maschile o femminile. L'insegnamento, secoli orsono, ricevuto: " … amatevi l'un l'altro perché siete tutti fratelli…" non era certo riferito al corpo, ma alla luce che lo abita.

Le Guide Divine: Dalla luce all'ombra. Perché la morte è così temuta? Certo, se si afferma che l'uomo ha un'anima, allora al momento della separazione l'uomo muore e l'anima sopravvive. Assurdità, poiché essendo l'anima a prendere un corpo, al momento della separazione non c'è morte, ma il proseguimento della vita, ciò che realmente siamo, restiamo, e seguitiamo ad essere, vivendo senza l'abito pesante della materia. Se i capi religiosi dell'Oriente e dell'Occidente si fossero confrontati fra loro, studiando gli insegnamenti lasciati dalle Guide Divine da cui sono scaturite le grandi religioni, avrebbero scoperto e concordato le qualità multidimensionali della vita comuni ad ogni dimensione.
Così, offrendole come campo di ricerca, la scienza avrebbe compreso le leggi di cui si avvale l'anima e non avrebbe più inviato i suoi missili rumorosi e nocivi nello spazio, facendogli violenza. Poiché quello che viene semplicemente definito spazio è anch'esso una Entità evolvente. Una volta affermato questo, la scienza avrebbe inviato nella Entità-Spazio oggetti volanti capaci di nutrirsi della Sua sostanza. A sua volta l'anima, cambiando dimensione avrebbe annullato il limite fisico dello spazio e del tempo, come presumibilmente fecero i nostri Fratelli Maggiori su altri mondi fisici e in altre realtà, rispettosi della Vita Unica. Bene, barattato il titolo di sciocco con quello di presuntuoso, vediamo se è possibile cambiarlo con quello di miscredente.

Legge di evoluzione o di trasformazione: Affermato, puntualizzato e ipoteticamente accettato che è l'anima a prendere un corpo, sorgono molteplici interrogativi. Oggi che l'uomo si avvale dell'informatica, se trasformasse queste domande in dati, nei suoi software non potrebbe avere un'elaborazione finale soddisfacente nell'arco di una sola esistenza. Su quali parametri stabilire se era meglio vivere in Palestina ai tempi di Gesù, piuttosto che in Italia ai tempi di San Francesco? È meglio provare l'esperienza del parto o essere soltanto padre? Interrogativi che si si estendono a tutti i quesiti più o meno profondi. Sulla base dei cicli di evoluzione, l'anima prende ripetutamente più corpi nelle condizioni a lei più favorevoli, sia come stato sociale, era, razza, sesso, con una durata che ritiene necessaria per acquisire esperienze in rapporto alle leggi dell'evoluzione.
Una filosofia, sopravvissuta nel tempo, insegna che il macrocosmo si riflette nel microcosmo, oppure: ciò che è in alto è uguale a ciò che è in basso, in sintesi la vita dello spirito si riflette su quella fisica vivificandola. Ogni bambino inizia all'asilo facendo le asticelle ed i tondini. Questi poi, uniti, realizzeranno vocali e consonanti che, unite a loro volta formeranno parole e così via. Le leggi di evoluzione o trasformazione sono il macrocosmo di questa ascesa naturale della cultura umana. L'anima, prendendo nelle varie ere molteplici corpi, passa attraverso l'insegnamento della vita e, ad ogni esame superato, avanza nella conoscenza delle leggi dello spirito. Il Sentire di Essere, la Coscienza di Sé, l'Individualizzazione, non si debbono confondere con i corpi fisici che di volta in volta vengono abitati dall'Anima. È come pensare che, l'uomo, cambiandosi di abito non è più lo stesso.
Gettato uno sguardo nelle multidimensionalità ed avendo appreso che in tutte scorre l'anima intesa come vita unica del Padre sia pure con leggi, stadi vibratori e luce diversi, siamo giunti al nocciolo della riflessione, il punto focale per prendere definitivamente le distanze dai luoghi comuni, siano essi culturali, filosofici, religiosi. Più che di anima è corretto parlare di Complesso-Animico. Nell'espressione complesso dobbiamo intendere una Comunione di Luce & Vibrazione-Colore proprie delle dimensioni più sottili. Queste, sono mondi a tutti gli effetti, la vita vi si manifesta in stato vibratorio diversificato in ottave superiori, determinando la purezza della luce che le qualifica.
Al ricercatore attento, sincero, assicuro che tutto questo è come assaporare un aperitivo. Quanto detto, per sommi capi, è soltanto un accenno di richiamo, sulle realtà che riguardano l'uomo di luce in noi, guardando al di là di quello che vediamo riflesso nello specchio. Le leggi dello spirito sono, in verità, molto più profonde e luminose e vanno analizzate e comprese con la meditazione ed il discernimento. Allo stesso ricercatore, se quanto esposto ha sollecitato la sua intuizione, domando "quali sono le principali funzioni dell'anima? A cosa serve?".

di Armando Mattioni

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